La nocciola italiana potrà contare presto su un nuovo piano di rilancio di questa produzione che vede l’Italia eccellere nel mondo per qualità e quantità, seconda solo al “gigante” Turchia. Nella videoconferenza organizzata l’altro ieri dal sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate, i rappresentati della filiera sono convenuti sulla necessità di aggiornare il lavoro fatto nel 2013 e che ha visto una forte espansione della corilicoltura in Italia.
“Dobbiamo ridare nuovo slancio alla nocciola italiana – ha dichiarato L’Abbate – un settore che può imporsi sempre più a livello internazionale e che racchiude in sé sia una valenza economica importante per i nostri agricoltori, sia aspetti ecosistemici rilevanti per l’ambiente. Tanti gli aspetti emersi e su cui è necessario lavorare quanto prima: ricerca, innovazione, formazione, ma anche accordi di filiera, modelli differenti di produzione al servizio dell’agroindustria o della qualità dei singoli territori, ognuno con le proprie peculiarità, un’etichettatura d’origine chiara, nonché una campagna di promozione che possa fare leva sia sugli aspetti di marketing territoriale sia su quelli nutraceutici del prodotto. E poi ancora le problematiche fitosanitarie e l’analisi statistica di un settore che negli ultimi anni si è evoluto in maniera eccezionale sul territorio nazionale”.
Oggi in Italia la produzione di nocciole oscilla tra le 100mila e le 130mila tonnellate, con oltre 70mila ettari coltivati che rappresentano l’11% della superficie mondiale. “Mi auguro che il percorso di confronto del tavolo tecnico di filiera a cui stiamo dando riavvio – ha concluso L’Abbate – possa dare ben presto i propri risultati, attraverso un nuovo piano di settore che andrà sostenuto con le risorse adeguate per rilanciare gli investimenti futuri”.