Novità sul fronte nocciole georgiane. Grazie all’introduzione di nuovi standard qualitativi e di sicurezza della produzione, il Paese punta a essere maggiormente competitivo sul mercato globale.
Il mercato georgiano
In termini di nocciole, la Georgia pesa il 3% sul mercato mondiale, l'export (in calo) vale quasi 80 milioni di dollari.
La produzione è caratterizzata da rese basse, circa 500 chilogrammi per ettari di media. I motivi della scarsa produttività risiedono nella gestione non illuminata dei frutteti; inoltre, per via della scarsa qualità, spesso il prodotto destinato all'Europa viene respinto già alla frontiera.
L’Italia è comunque il principale mercato di destinazione per le nocciole georgiane; seguono Germania, Armenia e Russia. Si tratta di mercati in cui gli standard qualitativi sono sempre più elevati.
Il che impone alla Georgia di adeguarsi.
L’analisi degli agrofarmaci al centro
Per prima cosa, quindi, secondo quanto dichiarato dall’Agenzia alimentare della Georgia, verranno eseguite una serie di analisi tese a verificare la presenza di prodotti agrochimici, agrofarmaci e insetticidi nelle rivendite: obiettivo è impiegare prodotti chimici di alta qualità, grazie ai quali potrà essere contrastata la cimice asiatica e quindi incrementata la produzione di nocciole.
Nel merito, verranno testati circa 500 campioni: in questo modo l’Agenzia punta a garantire il controllo dei punti di vendita specializzati, i quali devono tenere registri delle vendite e rispettare precise condizioni per restare nel programma nazionale di promozione della nocciola.
“Migliorare i meccanismi di controllo nelle rivendite di agrofarmaci è importante per aumentare sia l’efficienza della produzione di nocciole, sia le misure contro le cimici - ha dichiarato l’Agenzia alimentare della Georgia - Ci sono anche altre malattie che minacciano le nocciole e che possono essere prevenute con prodotti chimici di elevata qualità”.
