Frutta a guscio ed essiccata

25 novembre 2024

Nocciole della Tuscia, Cpn: "Più lanci e lotta integrata"

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"Fino a giugno avremmo detto che si trattava di un'annata da incorniciare, la cimice asiatica sembrava scomparsa. Poi però abbiamo avuto un mese e mezzo di temperature molto alte, anche al di sopra ai 35 gradi, e subito dopo sono arrivate le piogge anticipate e con queste una vera e propria invasione. E così, quest'anno, per la nocciola della Tuscia il tema è la qualità". 

Esoridisce così Settimio Discendenti, presidente della Cooperativa produttori nocciole (Cpn) di Ronciglione (Viterbo), che nel fare il punto con myfruit.it aggiunge: "Per fortuna le nostre aziende, tutte strutturate e perlopiù di grosse dimensioni, hanno potuto iniziare a raccogliere già il 21-22 agosto, prima che cominciasse a piovere. Più della metà del nostro raccolto è quindi di qualità ottima, ma in generale serve l'intervento delle istituzioni per contrastare gli attacchi". 

Il mercato

Per una buona parte del prodotto della Cooperativa, quindi, il problema dei marciumi è inesistente oppure minimo e pertanto anche lato mercato non dovrebbe essere complicato. 

"Quest'anno sono state introdotte 11 classi di qualità, le nocciole della Cooperativa dovrebbero rientrare nelle prime quattro - spiega Discendenti - Si parte da 7,7 euro punto resa e poi a scendere, a soffrire per la remunerazione saranno più che altro le piccole aziende e gli hobbisti che hanno grossi problemi di merce avariata".

La Cpn cresce

La Cooperativa produttori nocciole di Ronciglione (Viterbo) è attualmente composta da 170 soci, per un totale di 2mila ettari in produzione. Nonostante le difficoltà produttive degli ultimi anni, la Cooperativa è in costante crescita. 

"Nell'ultimo anno preso in esame per il nostro bilancio sono entrati 20 nuovi soci - spiega il presidente - E dal 30 giugno a oggi si sono unite alla compagine altre 15 aziende. Continuiamo a crescere, sotto questo aspetto sono molto soddisfatto".

Il disastro cimice

Secondo Discendenti, però, per non scoraggiare i corilicoltori, è determinante l'intervento delle isituzioni. "Per contrastare la cimice possiamo muoverci solo in due direzioni, da un lato un maggior numero di trappole per la cattura massiva e dall'altro, sicuramente più efficiace, l'incremento del numero di lanci di Vespa Samurai, l'insetto antagonista. E' infatti dimostrato a livello scientifico che la chimica non è efficace. Ma per una lotta efficiente occorre anche un ambiente ottimale per fare in modo che l'antagonista si riproduca". 

In quest'ottica, la Cpn ha chiesto alla Regione Lazio di introdurre nel Psr la lotta integrata: "Solo tre trattamenti - chiarisce il presidente - In questo modo ne gioverebbero l'ambiente, la Vespa Samurai e anche i produttori, che spenderebbero meno in prodotti chimici. Ma la questione è di natura politica". 

La Regione Lazio sta infatti promuovendo il metodo biologico e passare alla lotta inegrata potrebbe sembrare un passo indietro. Ma il presidente si dice ottimista: "Nelle prime audizioni la nostra proposta è stata accolta positivamente - conclude - Speriamo che ora venga approvata".

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