12 dicembre 2016

Nocciole delle Langhe, produttori pronti a ricorrere al Tar

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Sulla questione delle nocciole delle Langhe, inserite come varietà nel Registro nazionale delle varietà di piante da frutto e quindi di fatto coltivabili anche al di fuori delle colline piemontesi, i produttori delle Langhe sono pronti a ricorrere al Tar del Lazio, per vedersi riconosciute le loro ragioni. La decisione, come riferisce il quotidiano “La Stampa”, è stata presa in una riunione avvenuta venerdì scorso. Ciò che vogliono i produttori locali, è che la dicitura “Tonda gentile delle Langhe” sia cancellata dal Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto.

“Firmatari – scrive il quotidiano torinese – sono non solo oltre cento Comuni di Alta Langa, Langa del Barolo, Roero e Astigiano, ma anche il Consorzio Nocciola Piemonte Igp, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Unapra, l’associazione nazionale che riunisce i produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio. L’incarico è stato affidato all’avvocato albese Roberto Ponzio, che aveva già seguito a livello legale la battaglia per tutelare il tartufo, e all’avvocato torinese Vittorio Barosio”.

“In origine – spiega a La Stampa Nicoletta Ponchione, delegata a rappresentare il Consorzio -, la pianta da cui nasce la nocciola Piemonte Igp conteneva l’indicazione “Langhe”, ma ci fu chiesto di toglierla in esecuzione del regolamento europeo sui prodotti di qualità, che esclude per le cultivar un toponimo geografico ingannevole per il consumatore, vista la produzione anche in comuni al di fuori di queste colline. Venne sostituito da “trilobata”, la sua caratteristica principale. Anche un secondo regolamento europeo, questa volta sulle varietà vegetali, prescrive di non usare indicazioni geografiche».

Dal 4 ottobre, però, il nome “Langhe” compare nel Registro nazionale come sinonimo di “Tonda gentile”. «Mantenere tale dicitura – commenta ancora la Ponchione – sarebbe un danno per l’economia del territorio e svilirebbe la Nocciola Piemonte Igp”.

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