15 settembre 2021

Nocciole: nel Cuneese c’è chi ha perso fino all’80%

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Il 2021 per molti produttori di nocciola non sarà certo ricordato come un anno eccezionale, ma ci sono situazioni dove le calamità e i cambiamenti climatici hanno inciso più che in altre zone. Oltre alla Tuscia, che ha visto diversi produttori perfino rinunciare a raccogliere, tanto hanno picchiato le tardive gelate primaverili, un netto calo di produzione è stato registrato anche in alcune zone del Cuneese. E’ il caso, ad esempio, dei 20 ettari di Adriano Arduino, titolare dell’azienda Roero Vero di Monteu Roero (Cuneo), dove produce nocciole in parte certificate Igp (Indicazione geografica protetta) e in parte di tonda gentile trilobata.

“Quest’anno – spiega Arduino – il raccolto è andato male. Abbiamo perso più o meno dal 70 all’80% rispetto a un’annata normale. Il principale motivo è la siccità che abbiamo registrato nelle settimane immediatamente precedenti alla raccolta. Inoltre, a questo problema si erano già aggiunte in primavera le gelate tardive, poi ultimamente è comparsa anche un po’ di cimice. Insomma, non si può dire che sia stata una buona annata”.

Come si reagisce in questi casi? “La maggior parte della produzione – prosegue Arduino – la trasformeremo internamente, anche perché il prodotto trasformato è anche quello più apprezzato sul mercato. Il resto della produzione sarà invece conferito, dal momento che partecipiamo a contratti di filiera con Coldiretti, per la fornitura a grandi aziende”.

Un’ultima parola, poi, Arduino la spende sul turismo: “Da quello che ho potuto vedere – conclude – mi sembra che sia tornato un certo movimento”. Un fatto positivo, quest’ultimo, essendo il turismo un importante canale di sbocco anche per i prodotti a base di nocciola.

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