E’ senz’altro un bilancio migliore del 2021 (quando si raccolse poco o nulla a causa delle gelate tardive) quello che uscirà dalla campagna colrilicola nel Viterbese, ma non soddisfacente. Questa volta, a mettere il bastone tra le ruote, è stata la siccità.
A confermare un’altra stagione molto complessa è Pompeo Mascagna, presidente della Op Assofrutti di Caprarola (Viterbo), che spiega a myfruit.it: “La siccità ha rovinato tutto. Fino alla primavera scorsa si stava profilando un raccolto che avrebbe potuto essere quasi da record. Poi, da giugno siamo stati colpiti da una straordinaria siccità, cui si sono aggiunti nel corso dell’estate temporali e grandine. Alla fine, stimiamo di avere perso circa il 40% del prodotto. Ci ritroviamo quindi con un raccolto medio-basso a livello quantitativo e, dal punto di vista qualitativo, non eccelso, poiché i frutti hanno calibri piccoli e si presentano raggrinziti”.
La nota positiva riguarda la presenza decisamente contenuta della cimice, come in Piemonte e Campania. “E’ andata decisamente meglio per questo aspetto – conferma Mascagna – e dovremo capire perché, ovvero se dipende dai trattamenti o dal clima”.
Intanto, dal punto di vista commerciale, al momento i compratori stanno alla finestra e gli scambi sono piuttosto contenuti. “La richiesta – conferma Mascagna – è attualmente molto bassa. Vediamo come evolverà la situazione”.
Confortante, in ogni caso, è la situazione in prospettiva, con il presidente di Assofrutti che conclude: “Ci sono molti ingressi di nuovi impianti di nocciole”.