In un contesto globale in cui tengono banco gli aumenti delle materie prime, anche le nocciole stanno conoscendo un momento in cui le quotazioni si mantengono abbastanza sostenute, sebbene molti operatori preferiscano almeno per il momento non incidere troppo sul listino, vista sia la concorrenza estera, sia il difficile momento che hanno appena passato tanti potenziali acquirenti (gelaterie e pasticcerie in primis).
Ad avere un osservatorio privilegiato sulla situazione è Marco Rinaldi, che con la propria ditta individuale è specializzato nel commercio di nocciole in tutto il Piemonte e zone limitrofe. “Quest’anno – spiega Rinaldi – i prezzi delle nocciole piemontesi si mantengono abbastanza alti, sui 450-500 euro il quintale, nonostante la qualità sia a livello generale abbastanza mediocre. Uno dei principali problemi dell’ultima campagna è infatti il cimiciato, dovuto al fatto che il raccolto è stato scarso e, ovviamente, le cimici si sono concentrate sui frutti che sono rimasti”.
Tuttavia, non si tratta di listini da record. “E’ molto fluttuante – riprende Rinaldi – il prezzo delle nocciole. Nel 2019, ad esempio, le quotazioni sono rimaste quasi sempre piuttosto sostenute, mentre nel 2020 l’effetto del lockdown si è fatto sentire anche in questo ambito e si sono sensibilmente abbassate. Nel 2021, con le varie riaperture, il mercato si è di nuovo rivitalizzato. Ci sono stati però anni in cui si sono formate vere e proprie bolle, come ad esempio il 2014, quando per alcuni giorni la Nocciola Piemonte arrivò a toccare addirittura i 700 euro il quintale, per poi tornare a livelli più normali”.
Preoccupa anche chi commercia nocciole, intanto, la situazione di scarsa piovosità. “La fioritura – conclude Rinaldi – quest’anno è stata molto bella e le premesse sarebbero buone. Tuttavia, continua a non piovere e questo a lungo andare potrebbe rivelarsi un problema serio”.