07 aprile 2022

Ortofrutta, la parola chiave per Pam? Stagionalità

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Qualità? Sostenibilità? Etica? Sicurezza? Tutti fattori importanti e imprescindibili, ma in cima alla lista delle priorità da perseguire con costanza nel reparto ortofrutta, e alla quale poi si legano anche tutti gli altri valori c’è soprattutto un tema: quello della stagionalità.
“Il rispetto della stagionalità dei cibi che acquistiamo e che portiamo a tavola è essenziale per tantissimi motivi”. Ne è convinto Luca Migliolaro, direttore commerciale e marketing di Pam Panorama, storica insegna della moderna distribuzione italiana nata nel 1958 e oggi presente in 12 regioni con 1.035 punti di vendita, tra diretti e in affiliazione.

Tutti i benefici dell’ortofrutta di stagione

“Seguire il ciclo delle stagioni permette ai prodotti ortofrutticoli di crescere e di maturare in maniera sana, naturale, abbattendo l’utilizzo di pesticidi, fitofarmaci e altre soluzioni chimiche” continua il manager di Pam. “Permette ai clienti di scegliere il prodotto in cui il rapporto qualità-prezzo è migliore, di beneficiare al massimo delle proprietà nutrizionali e organolettiche degli alimenti. Permette inoltre una riduzione delle emissioni derivanti da trasporti sempre più lunghi.
Promuovendo e mangiando alimenti di stagione, infine, assicuriamo anche un significativo supporto alle economie dei territori a noi vicini”.

Anche l’aspetto salutistico, al quale i consumatori prestano particolare attenzione quando acquistano prodotti ortofrutticoli, è fortemente condizionato dalla stagionalità. “Banalmente, in estate abbiamo bisogno di una maggiore quantità di acqua che viene facilmente integrata consumando frutti e verdure molto idratanti e ricche di sali minerali, come pesche, meloni, angurie, lattughe, cetrioli. Questo è il periodo dei prodotti dal colore rosso e arancione: pesche, albicocche, pomodori e carote, che proteggono la pelle dall’azione dannosa dei raggi UV. Analogamente l’inverno è fecondo di prodotti ricchi di vitamina C che favoriscono la vitalità delle nostre barriere del sistema immunitario”

C’è, infine, anche un’incidenza sulla sostenibilità ambientale dal consumo di prodotti di stagione. “Sono più semplici da vendere sfusi e quindi riducono in modo importante la quantità di plastica immessa nell’ambiente”.

Il punto di vendita come promotore di cultura

Secondo Migliolaro il punto di vendita diventa un luogo fondamentale per veicolare il valore della stagionalità attraverso appositi messaggi, “ma soprattutto con un percorso guidato che mette sempre in primo piano nell’itinerario del cliente i prodotti di stagione. Abbiamo poi dimostrato, con il nostro progetto “nutri il sapere”, che ha già coinvolto 230 scuole e 415 classi, che si può addirittura uscire dal negozio per arrivare ai nostri ragazzi, che sono quelli che riceveranno il mondo in base a come lo tratta e lo lascia la nostra generazione”. 

Si tratta di un progetto che ha l’obiettivo di diffondere la cultura del mangiare bene, quindi la conoscenza dell’origine e delle proprietà degli alimenti avendo bene in mente l’importanza di uno stile di vita equilibrato. Tutti elementi essenziali per la crescita dei più piccoli. “Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Salute Donna e Bambino dell’Università di Padova e con Fondazione Salus Pueri. È un progetto unico nel mercato italiano del quale siamo veramente orgogliosi, perché siamo convinti che facendo come primi attori la nostra parte nella creazione della cultura della sostenibilità, promuovendo il motto di “imparare giocando”, avremo una nuova generazione che avrà nel Dna la consapevolezza alimentare e uno stile di vita salutare”.

La sicurezza? Va ricercata all’origine

Il tema della sicurezza, che tanto ha condizionato gli acquisti durante il periodo più duro della pandemia, sembra ormai un ricordo lasciato alle spalle. “È terminata la paura di comprare un prodotto che qualcun altro possa aver toccato. Probabilmente anche perché con la pandemia sono ormai rarissimi i clienti che non usano i guanti. Il prodotto confezionato torna ad essere acquistato per la comodità di non doverlo pesare, per una spesa più semplice e veloce”.

Ora il campo di attenzione, quando si parla di sicurezza è come se si fosse spostato e, probabilmente, orientato nella giusta direzione. “La sicurezza viene ricercata sempre più osservando l’origine dei prodotti, il residuo zero e la certificazione biologica, che non a caso cresce da anni. E, guarda caso, anche qui torna ancora il tema della stagionalità del prodotto.

I due step per raggiungere la sostenibilità sociale ed economica

Se la sostenibilità ambientale continua a essere un argomento privilegiato da parte dei consumatori, “perché lo vedono direttamente, leggendo l’etichetta o con l’informazione di prodotto che è facilmente reperibile”, quella sociale ed economica, secondo Migliolaro, possono diventare ugualmente centrali attraverso due step che dipendono dalla distanza del prodotto dai punti di vendita.

“Per quanto riguarda i prodotti locali, la soluzione è semplice: se riusciamo a lavorare con la consapevolezza che rendere ricco e non sfruttare il territorio nel quale operiamo ci tornerà indietro positivamente attraverso un circolo virtuoso, non avremo problemi a pagare l’equo compenso a chi produce. Se favoriremo quelli che operano con le giuste condizioni nei confronti dei lavoratori, che sono anche i nostri clienti, riceveremo sempre più di quanto diamo. Per questo, nel rispetto del nostro codice etico, che quest’anno compie 13 anni, i nostri buyer sono formati per non cercare il risultato a breve termine inseguendo una speculazione che alla lunga farebbe male anche a noi”. 

E per i prodotti che arrivano da più lontano? “In questo caso occorre avvalersi di fornitori con le migliori certificazioni, essere proattivi nei controlli, essere costantemente attenti alle informazioni e agire velocemente di conseguenza. Anche su questo fronte, oltre al rigore etico, è fondamentale la preparazione, la formazione e la costante capacità di dire di no a proposte non in linea

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