È annata di scarica per il Pistacchio verde di Bronte Dop e i produttori sono impegnati a pieno ritmo sul fronte della commercializzazione.
“Siamo abbastanza soddisfatti dell’andamento attuale del mercato – afferma il presidente del consorzio di tutela, Massimo Cimbali - Riceviamo sempre più richieste sia dal mercato nazionale sia da quello internazionale”.
Le giacenze attualmente esistenti, in linea con quelle degli anni precedenti, serviranno dunque a soddisfare le richieste fino alla raccolta 2025.
Buona la situazione anche in campo: “Le piante sono un po' in sofferenza per la siccità, ma non ci sono particolari problemi – commenta Cimbali – Sono piante abbastanza resistenti. Tuttavia, se la scarsità di risorse idriche dovesse continuare, potrebbero risentirne”.
A oggi sono 340 i soci del consorzio e quasi 500 i produttori che certificano il prodotto. “Negli anni, sono aumentati sia gli uni che gli altri – spiega Cimbali - Quasi tutti i produttori si stanno indirizzando verso la certificazione del prodotto, comprendendo che rappresenta una marcia in più sul mercato. Il Pistacchio di Bronte è un prodotto trainante per il territorio su cui tutti crediamo con sempre più forza”.
Con l’obiettivo di un’ulteriore crescita, il consorzio si è anche attivato per mettere in atto alcune azioni di promozione attraverso i fondi del Psr. Prevista la partecipazione a numerose fiere e manifestazioni tra le quali il Salone del Gusto Terra Madre di Torino e il G7 di Ortigia, entrambi in programma a settembre.