Innovazioni, tecnologie e packaging

21 ottobre 2024

Plantvoice, i sensori che fanno parlare gli alberi da frutto

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Se gli alberi potessero parlare, probabilmente si ammalerebbero meno. Sarebbe inoltre possibile aumentare le rese riducendo al tempo stesso gli sprechi di acqua, di fertilizzanti, di prodotti chimici. Sarebbe inoltre più facile prevenire al posto che curare.

E’ più o meno questo l’assunto che sta alla base della startup Plantvoice. Nata a ottobre 2023 è attualmente incubata nel NOI Techpark Südtirol/Alto Adige, il parco scientifico e tecnologico della Provincia autonoma di Bolzano che ospita enti di ricerca, laboratori scientifici, istituzioni e naturalmente altre startup.

Per far parlare le piante Plantvoice ha messo a punto dei piccoli sensori, hanno le dimensioni di un fiammifero. E, naturalmente, ha fatto ricorso all’Intelligenza Artificiale.

Competenze diversificate

Il team di Plantvoice è composto da diversi professionisti con competenze diverse. Comprende chimici - proprio il Ceo Matteo Beccatelli è laureato in chimica - ma anche informatici, agricoltori ed esperti umanisti. 

"La startup - spiega l'ideatore - nasce dalla consapevolezza che ogni persona è importante e capace di portare valore e idee innovative".

Un sensore nel tronco e la pianta parla

Di fatto si tratta di un sensore con supporto fitocompatibile: si inserisce nel fusto dell'albero da frutto e dunque ne rileva da molto vicini i parametri vitali.

Una volta captati i dati, il sensore li invia real time in cloud a un software di Intelligenza Artificiale che li analizza: diventa così molto più semplice capire i reali fabbisogni idrici e nutritivi della coltura o individuare, sul nascere, una particolare patologia.

La differenza sostanziale rispetto ad altri sensori sta quindi proprio nella collocazione: trovandosi all'interno della pianta il sensore rileva i parametri intrinseci della linfa (quantitativi e composizione). Gli altri dispositivi, invece, monitorano e rilevano i parametri dell’ambiente circostante.

In questo modo è possibile capire meglio se sono necessari fertilizzanti e acqua e in quali dosaggi, se occorre fare trattamenti e con quale tempestività. In altre parole, i sensori che fanno parlare le piante sono molto più precisi.

I vantaggi

"Plantvoice è la soluzione per un'agricoltura più sostenibile e avanzata - argomenta la startup - Oltre il 40% dei costi è legato all'uso eccessivo di risorse (acqua, fertilizzanti e fitofarmaci), oltre il 30% del valore della produzione può essere perso a causa di una gestione scorretta della salute e dello stress delle piante. Con i nostri sensori vogliamo aiutare agricoltori e aziende agricole a efficientare la produzione, ottimizzando l'uso delle risorse attraverso innovazione e tecnologie".

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