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14 marzo 2025

Pomodori buoni e resistenti ai cambiamenti climatici

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La ricerca per migliorare la qualità e la resistenza dei pomodori è storia antica, molto antica, ma oggi con la tecnologia i processi sono più veloci e permettono di avere soluzioni in tempi brevi. Questo l'obiettivo del programma di ricerca Harnesstom.  Fondi per 8 milioni e ben 22 partner di ricerca. Per l'Italia Enea, Università di Napoli Federico II e della Tuscia, Semiorto Sementi.  L’Agenzia statale spagnola Csic è il coordinatore. 

Aumentare la tolleranza dei pomodori alle nuove malattie 

Il progetto ha visto lo sviluppo di attività di ricerca su resistenze contro le principali malattie emergenti; tolleranza del pomodoro ai cambiamenti climatici; miglioramento della qualità; aumento della velocità ed efficienza del breeding per poter rispondere alle sfide emergenti in modo tempestivo ed efficace.

Chiara la filosofia dei ricercatori. I cambiamenti sono sempre più veloci, quindi meno controllabili, ed è necessario predisporre strumenti che permettono di essere pronti ad affrontare le nuove sfide. 

La chiave è l’aumento di velocità ed efficienza del breeding. Il progetto ha permesso la creazione di un database europeo sulle risorse genetiche e il breeding del pomodoro; il miglioramento della qualità della bacca; le analisi di impatto ambientale.

Progetto tra tradizione e innovazione 

“Il pomodoro di oggi è il prodotto di millenni di selezione che ne hanno ristretto la base genetica; il progetto Harnesstom combina tradizione ed innovazione, utilizzando il breeding classico per introdurre nuovi geni di resistenza e qualità, e nuove tecnologie genetiche per il suo ulteriore miglioramento”, sottolinea Giovanni Giuliano, dirigente di ricerca Enea e responsabile del WP4 del progetto. 

Harnesstom – aggiunge - è iniziato 8 anni dopo la pubblicazione su Nature dello studio che abbiamo coordinato sul genoma del pomodoro. Ora quelle conoscenze si sono tradotte in applicazioni pratiche trasferite all’industria sementiera, a dimostrazione di quanto sia stretto il legame fra ricerca di base, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, anche in settori chiave per la nostra economia come quello agroalimentare”.

Vulnerabile ai cambiamenti climatici, ma resiliente 

Interessante l'analisi dei ricercatori: "Il pomodoro è un paradigma di domesticazione delle colture: un ortaggio ampiamente coltivato e consumato ma con una ridotta diversità genetica e quindi altamente vulnerabile alle malattie emergenti e ai cambiamenti climatici". 

La situazione sembra grave ma non manca l'ottimismo, sintetizzato nella foto di apertura con un bel pomodoro in una zona arida, da parte dei ricercatori. "Fortunatamente, il pomodoro è ricco di risorse genetiche e informazioni per superare queste difficoltà".

Sono cinque gli obiettivi da raggiungere:  1) introduzione di resistenze contro le principali malattie emergenti, 2) miglioramento della tolleranza del pomodoro al cambiamento climatico, 3) miglioramento della qualità 4) aumento della resilienza nel pomodoro europeo tradizionale tramite breeding partecipativo. 

Infine il quinto obiettivo: aumentare la velocità e l'efficienza nel pre-breeding di ciò che è necessario per "essere in grado di rispondere alle sfide emergenti in modo tempestivo ed efficace". 


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