02 luglio 2022

Pomodoro e tecnologie, il binomio è vincente

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Come si costruiscono (letteralmente) gusto, sicurezza e qualità dei pomodori? Perché la scelta varietale e la struttura produttiva sono così determinanti? E come si può garantire continuità dell'offerta dal punti di vista degli standard qualitativi e dei volumi? Sono alcune delle tematiche che saranno affrontate durante il webinar live su Linkedin  “Pomodoro e tecnologie: binomio vincente”, organizzato da myfruit.it il prossimo 14 luglio alle ore 17:00.

Risparmio delle risorse e rispetto dell'ambiente

“La coltivazione idroponica è economicamente impegnativa, sia per l'investimento iniziale, sia in termini di costi di produzione, ma la quota di mercato aumenta sempre di più – dice a myfruit.it Mattia Gandini, responsabile commerciale dell'Orticoltura Gandini di Guidizzolo (Mantova), associata alla Op Valleverde – Perché i consumatori, ancora di più in questo momento di minore disponibilità, non vogliono sprecare o buttare, quindi acquistano solo prodotti di determinati livelli qualitativi e di sicurezza. In tre anni, dalla comparsa del Covid-19 in poi, le vendite sono aumentate di oltre il 30% senza differenze significative tra le tipologie di pomodoro. Anche se datterino giallo, mini plum e ciliegino premium sono leggermente in vantaggio”.

E' questo il futuro

Non solo metodo di coltivazione, c'è anche la questione varietale. “Solo alcune varietà permettono di gestire un prodotto di elevata qualità – spiega Gandini – Per noi il successo di un prodotto è determinato al 50% dalla varietà, al 40% dalla struttura produttiva e per il rimanente 10% dal produttore”.

E la comunicazione vuole la sua parte. “Noi da un paio di anni abbiamo apposto su tutte le cassette il nostro marchio che individua il pomodoro da coltivazione idroponica. Un plus che il consumatore inizia a riconoscere e apprezzare. Sulle nostre confezioni evidenziamo il fatto che  la coltivazione idroponica rispetta l'ambiente, con un risparmio idrico del 90%, senza impoverimento del suolo e con ridotti trattamenti chimici. E anche il gusto costante nel tempo è a suo modo una innovazione. La diffidenza iniziale verso i prodotti da coltivazione idroponica sta scomparendo – conclude Mattia Gandini –  Basta pensare alle persone allergiche al nichel (il 10-12% delle donne italiane, secondo le statistiche, ndr). I nostri pomodori, infatti, non assorbono nichel dal terreno, perché sono coltivati fuori suolo. I livelli sono così bassi che non hanno conseguenze su chi soffre di questa intolleranza”.

Mattia Gandini al webinar di myfruit.TV

L'Orticoltura Gandini produce pomodori su due lotti principali, in Sicilia (Azienda Isola Grande) e a Mantova, che costituiscono l'80% della produzione aziendale. Il rimanente 20% arriva dalle collaborazioni con aziende in Veneto, Calabria e Basilicata. Le previsioni per il 2022 parlano di 12/13 milioni di confezioni e 50mila quintali di pomodoro sfuso tra San Marzano, Cuore di bue, costoluto e piccoli. Il 5-10% dell'offerta aziendale va all'estero, perlopiù Svizzera e Germania.

Giovedì 14 luglio alle ore 17:00 il webinar di myfruit.it illustrerà tre esempi di aziende virtuose raccontati dalla viva voce dei tre imprenditori che le conducono. Da nord a sud Italia tre esperienze, tra cui quella di Mattia Gandini, messe a disposizione di tutto il pubblico di myfruit.TV. Per iscriversi cliccare qui

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