23 ottobre 2023

Pontedera: a rischio il mercato ortofrutticolo, ci fanno la piscina

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A rischio un altro piccolo mercato all’ingrosso. Siamo a Pontedera, in provincia di Pisa, dove il sito ortofrutticolo  di via Pacinotti sarà presto abbattuto per fare spazio alla piscina comunale. Anzi il PalAcqua. Una struttura sportiva finanziata con circa 5 milioni dai fondi del Pnrr.  Presto le ruspe, i fondi europei devono essere spesi e rendicontati in tempi celeri, demoliranno come si legge nel sito del Comune: “I complessi immobiliari ex mercato ortofrutta e ex deposito CPT – la nuova piscina coperta comunale e altre strutture sportive collegate come il palazzetto”. Un’opera importante per l’economia cittadina, ma nel vecchio mercato operano ancora dei grossisti.

La proposta di una nuova sede

L’argomento è molto sentito in città, il quotidiano La Nazione ha scritto recentemente due articoli raccogliendo la voce sia degli operatori ortofrutticoli preoccupati per il loro futuro che del sindaco Matteo Franconi. Il primo cittadino ha cercato alternative, avanzato proposte e ha detto di essere disponibile ad occuparsi del destino dei lavoratori.

Non mancano le lodevoli intenzioni e le proposte per salvare il lavoro dei grossisti che permettono di rifornire negozi, ambulanti e tutto il mondo Horeca. Il problema è il costo del trasferimento che non tutte le tre aziende  dicono di poter reggere.

La dichiarazione del sindaco

Il primo cittadino di Pontedera ha rilasciato una dichiarazione a myfruit.it: “Rispetto alla questione del mercato ortofrutticolo ubicato nella zona di via Pacinotti, dove dovrà sorgere il nuovo Pala Acqua, (progetto da circa 5 milioni di euro, finanziato con fondi Pnrr, che prevede la demolizione delle strutture esistenti nell’area e la realizzazione di un impianto natatorio efficiente dal punto di vista energetico, corredato dei relativi servizi e locali accessori, nonché l’urbanizzazione dell’area con la realizzazione di verde pubblico e parcheggi ) l’attenzione e la collaborazione del Comune non sono mai venute meno”.

Ecco la ricostruzione temporale: “Ricordo che già a settembre 2022 avevamo comunicato alla cooperativa Mercato la rescissione del contratto di affitto a scadenza 2022 e da subito ci siamo adoperati per trovare una soluzione alternativa, che abbiamo individuato in zona Piazza del Mercato, di proprietà comunale, con una struttura di medio lungo periodo. A oggi non abbiamo ricevuto, da parte delle tre aziende che operano nell’area, comunicazioni circa la volontà di interrompere l’attività ma comprendiamo le preoccupazioni dei dipendenti e ci auguriamo che i titolari si facciano carico dei propri impegni che prevedono che la zona sia lasciata entro fine anno”.

Il mercato storico è finito, si vedrà se riprendono le attività nella nuova sede. Il sindaco Matteo Franconi conclude: “Seguiamo la vicenda e siamo disposti ad aiutare i lavoratori. Mi preme ricordare che Pontedera è una realtà storicamente vicina al mondo agricolo e la testimonianza diretta è quella di una collaborazione costante con le associazioni del settore, che, proprio in città, tengono mercati di vendita diretta di prodotti. Proprio nelle scorse settimane abbiamo deciso di ripristinarne uno in pieno centro storico, per venire incontro alle esigenze di produttori e clienti, che ha ottenuto subito una risposta importante in termini di presenze”.

Critiche dall’opposizione

Il consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia Matteo Bagnoli contesta l’operato dell’amministrazione comunale: “Colpisce il mercato ortofrutticolo, una realtà produttiva di riferimento per l’intera Valdera, mettendone a rischio la sopravvivenza, proponendo uno spostamento nel parcheggio del mercato”.

Ci sono posizioni diverse. Chiara la tendenza nazionale alla chiusura o ridimensionamento  dei piccoli centri agroalimentari. In alcuni casi finanziati con i fondi del Pnrr, in altri come a Novara chiusi con sfratto dei grossisti. Per non parlare del caso di Napoli con 31 operatori sotto sfratto.  L’associazione Italmercati con il presidente Fabio Massimo Pallottini chiede di investire soprattutto sui mercati più grandi per garantire maggiore competitività al sistema perchè ritiene siano troppi oltre 100 centro agroalimentari.

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