Logistica e Trasporti

22 novembre 2024

Porti, La Spezia nel caos nonostante la congestion fee

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Lunghe attese e i ritardi nei terminal portuali nonostante la congestion fee. E' quanto sta accadendo allo scalo di La Spezia, una situazione che non solo si traduce in un problema operativo, ma in costi sempre più alti. I quali ricadono, a cascata, su tutta la supply chain, creando un paradosso: l'inefficienza costa.

Si stima che gli extracosti delle imprese di autotrasporto che hanno subito un'attesa di quattro ore si aggirino intorno ai 400-500mila euro al giorno, 10 milioni in un mese.

Secondo gli autotrasportatori, la situazione delle congestioni dei veicoli industriali è aggravata da arrivi non programmati delle navi e picchi di traffico agli accessi portuali. È quindi necessario un intervento urgente per migliorare l'organizzazione complessiva del sistema portuale, con l'obiettivo primario di garantire un flusso regolare del traffico merci.

I fatti

A seguito dei numerosi ritardi nella catena logistica del porto di La Spezia, e per cercare di risolvere il problema del traffico perlomeno dal punto di vista economico, le imprese dell'autotrasporto nei primi giorni di ottobre 2024 hanno comunicato la volontà di voler adottare la cosiddetta congestion fee,  un sovrapprezzo per congestione finalizzato a compensare i costi superiori generati dai problemi infrastrutturali.

Così Trasportounito riassume la situazione: “Mentre le imprese di autotrasporto che operano con il Porto di La Spezia si riunivano nei giorni scorsi con le associazioni di categoria di settore per confrontarsi sull’avviata congestion fee da e per il Porto di La Spezia, in contemporanea sulla bretella autostradale andava in scena la rappresentazione dell’ennesimo disservizio del terminal. E cioè centinaia di camion bloccati in coda in attesa di entrare in un porto dove era in attracco una sola nave”.

"La situazione realmente complessa del problema delle congestioni camionistiche e la difficoltà organizzativa sempre più complicata da picchi di arrivi nave, schedule nave in ritardo, picchi di arrivi ai gates portuali - prosegue la nota - Oggettiva quindi la gravità degli extra costi che le imprese di autotrasporto stanno sostenendo e quindi la necessità di intervenire urgentemente sul modello complessivo portuale”.

Per cercare di risolvere il problema l’Autorità di sistema portuale ha annunciato che convocherà le parti. L’obiettivo, scrive in una nota, "è individuare strumenti adeguati per l’efficientamento del flusso camionistico e per la definizione di un accordo di programma che regoli la tracciabilità dei tempi di attesa al carico e allo scarico e un sistema indennizzatorio delle attese dei camion, ai sensi di legge". Sì, ma quali strumenti?

Le soluzioni

Di sicuro l’introduzione della tracciabilità dei tempi di attesa e del sistema di indennizzo per i ritardi possono aiutare, ma non bastano, perché non risolvono il problema. Servirebbero invece investimenti mirati a rendere i porti più efficienti - dunque investimenti in termini di infrastrutture - e l'ottimizzazione dei flussi: in questo senso la digitalizzazione potrebbe fare la differenza. Infine la volontà da parte di tutti gli attori a fare sistema: forse il nodo più difficile da sciogliere.

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