20 marzo 2021

Prodotti bio e imballaggi ecosostenibili: i nuovi trend

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Carlo Simonato titolare dell’azienda e Rosanna Bertoldin, responsabile vendite

Lo scorso anno, in piena pandemia, l’azienda ortoflorovivaistica dei Fratelli Simonato, realtà padovana che coltiva piantine aromatiche biologiche, ha festeggiato un importante anniversario: “Sono vent’anni che rispettiamo il rigido protocollo della coltivazione bio – esordisce Carlo Simonato titolare dell’azienda – Da sempre cerchiamo di ridurre al minimo l’impatto ambientale delle nostre produzioni. Abbiamo messo a punto un sistema di riutilizzo delle acque, che naturalmente sono scrupolosamente controllate, e poniamo attenzione verso l’ambiente a trecentosessanta gradi”.

“L’emergenza sanitaria mondiale – aggiunge Rosanna Bertoldin, responsabile vendite – ha accesso i riflettori sull’esigenza di comportamenti maggiormente rispettosi verso la natura e verso la terra. Stiamo riscontrando, con le nostre azioni, la presa di conoscenza generalizzata verso questi temi. E lo si vede dal comportamento del consumatore che, presso la Gdo, sceglie prodotti biologici e imballaggi a basso impatto ambientale“.

Pionieri del bio

“La nostra azienda – prosegue Bertoldin – è pioniera nella coltivazione delle aromatiche bio in Italia. La conversione è iniziata nel 1997 ed è culminata nel 2000 con certificazione Icea. Siamo convinti che si debba fare qualcosa per il futuro, un futuro che immaginiamo senza chimica nelle coltivazioni. Le coltivazioni biologiche sono la massima espressione di questo progetto”.

Nei 40mila metri quadrati di serre di Simonato si coltivano le più disparate specie di piante aromatiche, per un totale di una ventina di referenze, tutte rigorosamente coltivate con metodo biologico e tutte destinate alla grande distribuzione organizzata: basilico, rosmarino, salvia, menta, prezzemolo, origano, timo, maggiorana, coriandolo, aneto e peperoncino piccante bio alle quali si affiancano le stelle di Natale bio e le piantine da orto bio, per esempio, pomodori, zucchini, melanzane e peperoni.

“Lavorando con la Gdo – puntualizza Simonato – dobbiamo essere in grado di garantire l’assortimento e di soddisfare la domanda, facendo però i conti con la stagionalità e il ciclo naturale di ogni prodotto.  Non dimentichiamo che le piante seguono il loro ciclo di vita, non la domanda di mercato”.

Gli imballaggi? Biodegradabili, compostabili e riciclabili

Simonato è da sempre attenta a un altro tema, quello degli imballaggi. E pertanto, studia e realizza confezioni biodegradabili, compostabili e riciclabili.

“L’esigenza di sostituire la plastica con materiali a impatto zero – spiega – è coerente con la nostra scelta di produrre piantine bio e, al contempo, va incontro all’esigenza dei buyer. La grande distribuzione chiede imballaggi sostenibili”.

Piantine plastic free

Le piantine aromatiche di Simonato, quindi, sono disponibili presso la Gdo con una veste completamente riciclabile plastic free: Bio&Paper Pack.Dopo il ciclo di coltivazione nelle nostre serre – raccontano Rosanna Bertoldin e Belinda Piasentin che assieme hanno seguito il progetto – le riponiamo in un vasetto biodegradabile a base di fibre vegetali, il sacchetto è di carta così come il portavaso utilizzato per il trasporto e per l’esposizione nei punti vendita”.

Dopo l’utilizzo la piantina potrà essere trapiantata e la confezione conferita nella raccolta della carta.

“Questo imballaggio è la massima espressione di una filiera biologica certificata e rispettosa dell’ambiente in ogni sua fase – conclude Bertoldin – Dalla coltivazione al confezionamento, dal trasporto all’esposizione nel punto vendita fino al momento del suo smaltimento a casa del consumatore finale”.

Per partecipare al webinar, in programma il 14 aprile (dalle 15.00 alle 16.30), è richiesta la pre-iscrizione a questo link.

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