L'avocado è in una fase di sviluppo notevole: secondo il rapporto Agricoltural Outlook 2021-2030 di Fao (Organizzazione delle nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura) e Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), entro il 2030 sarà il frutto esotico più consumato al mondo, con una previsione di 12 milioni di tonnellate commercializzate. E anche in Italia, sebbene il consumo pro-capite sia nettamente inferiore a quello medio europeo – 450 grammi, contro 1.300 – l'avocado ha già un suo pubblico consolidato: chi lo acquista lo riacquista non solo per le sue proprietà nutritive, ma anche perché ben si presta a diverse circostanze, dalla colazione alla cena, passando per l'aperitivo.
Sono i risultati emersi dall'indagine di Sg Marketing presentata questa mattina dal direttore Salvo Garipoli in occasione della conferenza “It’s Avocado Time!”, tenuta a Milano e promossa da Battaglio e Sg Marketing.
Occorre fare cultura
“Per coglierne tutto il potenziale – ha spiegato Garipoli – Occorre fare cultura. Il packaging, ma soprattutto il punto di vendita, sono gli elementi chiave per far conoscere questo prodotto a una larga platea di consumatori. In Italia la storia dell'avocado è appena iniziata, non si può sbagliare”.
Secondo Garipoli, dunque, il quale ha riferito la sua analisi ai risultati emersi dalla survey condotta su 800 consumatori, 500 dei quali già habitué dell'avocado, ben vengano le degustazioni nei supermercati e ben vengano, anche, le promozioni sui volantini: “Sono tre le chiavi di sviluppo dell'avocado – ha precisato – E sono la sua versatilità, il suo essere un super food e la comunicazione“.
L'importanza del posizionamento
Altrettanto importanti sono il luogo di acquisto e il posizionamento. Quanto al primo, il canale di acquisto preferenziale è la distribuzione moderna (77%), seguono i fruttivendoli (19%). Dall'analisi di Sg emerge che nei 30 punti di vendita verificati, l'avocado è sempre presente, sia confezionato, sia sfuso.
Secondo il 77% degli intervistati, l'avocado deve essere posizionato nel reparto ortofrutta vicino agli altri frutti esotici: “Ma – ha fatto notare Garipoli – il 35% del campione si dichiara insoddisfatto del posto in cui l'avocado si trova a scaffale”.
C'è chi lo vorrebbe in un'area dedicata (16%) e chi lo vorrebbe nel reparto ortofrutta, ma vicino ad altri prodotti non tropicali quali agrumi, insalate, pomodori (19%): “Il posizionamento dell’avocado vicino a prodotti complementari – ha riferito il direttore – è maggiormente apprezzato dagli acquirenti under 35 (28%) e da chi predilige l’acquisto della varietà Hass (23%)”.
“Il 50% del campione che attualmente non consuma avocado ha dichiarato di volerlo fare in futuro, dunque siamo di fronte a un mercato che certamente continuerà a crescere da qui a cinque anni – ha concluso Garipoli – A dirlo sono i numeri: nel 2020 l’import di avocado è crescita del 18% rispetto al 2019 e nel primo semestre 2021 si registra una crescita record: +55% sullo stesso periodo dell'anno precedente”.