Tra i produttori di Nocciola Piemonte Igp, ce n’è almeno uno che è ottimista (anche sulle recenti gelate) e che ha saputo reagire molto bene alle restrizioni imposte dalla pandemia, affidandosi al passaparola per fare nuovi clienti e guardando soprattutto all’estero, dove esporta oltre il 60% della sua produzione. E’ il caso di Emanuele Canaparo, titolare di Nocciole d’Elite, azienda agricola di Cravanzana (Cuneo) specializzata nella produzione e trasformazione di Nocciola Piemonte Igp delle Langhe.
“Per me –spiega Emanuele– è ancora difficile fare previsioni sulla raccolta 2021. Le vere stime, del resto, le ho sempre fatte al momento della raccolta, perché solo in quel momento si vede l’effettiva resa. Probabilmente, è vero che quest’anno ci sarà una minore produzione rispetto allo scorso anno, ma per quanto riguarda i miei appezzamenti (parliamo complessivamente di una trentina di ettari, ndr), non penso che ciò sia dovuto al gelo”.
Lo stesso Canaparo, intanto, ha definito spettacolare l’ultima annata, che continua a dargli soddisfazioni sia dal punto di vista del prezzo – oltre 17 euro il chilo per il tostato e per altre lavorazioni– sia per quanto concerne nuovi contatti. “Il fatto che siano mancate le fiere –riflette Canaparo– è stato probabilmente molto penalizzante per i nuovi arrivati in questo settore, ma non per realtà come la nostra. Grazie a nostri clienti che hanno fatto un buon passaparola, siamo infatti entrati in contatto con nuove realtà. Ad esempio, per il Giappone, abbiamo ricevuto un ordine di circa 25 quintali di nocciole per una nuova catena di negozi che deve aprire. E questo è contatto completamente nuovo, acquisito grazie ai consigli diretti. Poi, mercati come la Germania, la Danimarca e tutta l’Europa in generale, continuano ad andare bene. Con la pandemia, possiamo dire che magari il comparto della gelateria ha fatto ordini un po’ in ritardo rispetto al solito, ma li ha fatti. Posso quindi ritenermi molto soddisfatto”.
Dal punto di vista produttivo, intanto, anche per il 2021 Nocciole d’Elite aumenterà le proprie superfici, con due ettari in più che entreranno in produzione. Altri ancora ne sono inoltre previsti nei prossimi anni.
