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17 ottobre 2024

Siccità pure in Trentino, ma quasi pronti i nuovi bacini

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La siccità si soffre anche in Trentino, anche a 1000 metri di quota. Ma all'evento siccitoso di tre anni fa si risponde con nuovi bacini irrigui. Non promesse, non piani, non progetti ma un cantiere finanziato con 11 milioni del Pnrr, già aperto con le gru in azione e una costruzione già avanti

Siamo a Ronzo Chienis, in provincia di Trento, a 1.000 metri di quota e 982 abitanti ma 90 aziende agricole che conferiscono al consorzio ortofrutticolo Val di Gresta. Fondato nel 1969 vede i suoi soci scegliere il metodo di coltivazione integrata per il 20% e biologica per il 80%.  Prodotti di qualità colpiti tre anni fa dalla siccità e oggi da troppe piogge e basse temperature. Si è perso tanto prodotto, ma si è ben posizionati sul mercato: "Non si riesce a rispondere a tutta la domanda".

Produzione di qualità nell'orto del trentino 

A 1.000 metri di quota si produce bene, prodotti di qualità, per questo il territorio è definito l'orto del Trentino, e con poca chimica vista la scelta biologica. Il clima non ha aiutato negli ultimi tre anni, prima siccità e poi troppa acqua. Le produzioni sono in netto calo come ha detto ai microfoni del Tgr locale il direttore del consorzio Val di Gresta  Alex Bertolini

Il conferimento degli ortaggi è terminata e il rappresentante dei 90 produttori locali traccia un primo bilancio: "Un inizio di stagione difficoltoso caratterizzato da forti piogge, molto intense, e basse temperature. Le ultime tre annate sono state negative. Nel 2022 un'annata siccitosa che ha influito in modo negativo, nel 2023 e quest'anno tante piogge e basse temperature quindi difficoltà nel coltivare".

La domanda supera l'offerta

Ci sono i problemi climatici che si possono risolvere in parte, ma in Trentino si danno da fare, ma la qualità delle produzioni è gradita ai consumatori. Lo sottolinea il direttore Bertolini: "C'è molta richiesta di prodotto di qualità e biologico. Molti clienti chiedono i nostri prodotti, ma non riusciamo a soddisfare tutta la richiesta. Dobbiamo tenere duro perché produciamo prodotti di alta qualità. Conserviamo il territorio terrazzato, elemento che ci caratterizza da sempre". 

La tradizione degli ampi terrazzamenti, con i caratteristici muri a secco, dove si coltivano patate, carote, cavoli e tanti altri ortaggi a forte dose di innovazione grazie alla scelta biologica. Un mix che rende premium i prodotti. Quindi con buona remunerazione per i produttori.

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