A mezzanotte e un minuto di domenica 30 settembre scatta il fermo dell’autotrasporto intermodale strada/mare proclamato dal Comitato Trasportatori Siciliani per proseguire fino alle 24.00 del 04/10/2024.
"Causa dello stop - scrive in una nota il Comitato trasportatori siciliani - sono le esigue somme messe a disposizione per il contributo Sea modal shift, già eroso in partenza dalla tassa sull’Ets che sta comportando gravi ripercussioni economiche alle nostre imprese di autotrasporto dopo che il Governo le ha invogliate a investire sul trasporto intermodale".
"I governi nazionale e regionale ci ignorano - prosegue il comunicato - nonostante i molteplici solleciti a intervenire anche da parte dei prefetti. Da noi si pretende il rispetto della legge sugli scioperi e ci vietano di fare manifestazioni e presidi facendoci contattare dalle questure di mezza Sicilia per farci desistere dall’attuare il fermo, ma dei nostri diritti calpestati nessuno parla e nessuno si interessa".
"La categoria però non si lascia intimidire e a lavorare a qualunque costo e in qualunque condizione non possono obbligarci: ci rifiutiamo di scaricare i nostri semirimorchi dalle navi e di caricarne altri in tutti i porti siciliani".
"Non saranno quindi servite le piattaforme della grande distribuzione alimentare, di conseguenza anche i mercati e i supermercati. Calcolando che il 90% delle aziende di autotrasporto fa parte del Comitato - quindi fermeranno la propria attività la quasi totalità - è facilmente intuibile che gli scaffali di mercati e supermercati rimarranno vuoti. A quel punto vedremo se la politica continuerà a defilarsi".
"All’interno dei porti faremo dei punti di sensibilizzazione con volantinaggio - conclude la nota - niente presidi e niente blocchi. I nostri automezzi rimarranno fermi nei piazzali delle nostre imprese".
Fonte: Comitato trasportatori siciliani