Tra succhi di ananas e sacchi di semi di sesamo, la scoperta. I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e i funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno trovato quasi 800 chili di cocaina purissima arrivata al Porto di Gioia Tauro in due diversi container.
Sono state le unità cinofile in forza al Gruppo della Guardia di finanza di Gioia Tauro a rilevare, nel corso delle normali e ordinarie procedure di controllo ai varchi doganali, che qualcosa non andava. Aprendo i carichi le forze dell'ordine hanno trovato il bottino illecito.
I controlli, al porto di Gioia Tauro, sono frequenti: tutti i giorni una parte rilevante delle migliaia di container che transitano viene controllata, ma i narcotrafficanti non desistono. D'altro canto, secondo le prime stime, la cocaina sequestrata avrebbe potuto fruttare alle organizzazioni criminali un guadagno di circa 120 milioni.
Gioia Tauro crocevia dei traffici illeciti
Non è la prima volta che il porto di Gioia Tauro sale agli onori della cronaca per via dei traffici illeciti, anzi. Secondo il report Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani di Libera lo scalo calabrese sarebbe l'hub più strategico per l’importazione della cocaina in Europa.
I sequestri si susseguono e i numeri sono notevoli: ad aprile del 2023 la Guardia di Finanza e le Dogane comunicò che negli anni precedenti erano state sequestrate, solo a Gioia Tauro, 30 tonnellate di cocaina - 16 nel 2020, 14 nel 2021 - circa il 94% di quella sequestrata in tutta Italia.
Qualcosa sta cambiando
Il trend però sembra cambiare: nel corso 2023 sono state sequestrate al porto di Gioia Tauro solo 4,8 tonnellate di cocaina, dall'inizo del 2024 a oggi quasi quattro.
Secondo l’ultima relazione della Direzione centrale dei servizi antidroga del ministero dell’Interno il calo non sarebbe dovuto a una minore intensità dei controlli, ma a un cambio di rotta: per invadere di cocaina colombiana il mercato europeo sono sempre più utilizzati i porti di Anversa, Rotterdam, Amburgo, Le Havre, Algeciras, Valencia e Salonicco.
Tra quelli italiani, oltre a Gioia Tauro, anche Livorno e Genova sono possibili destinazioni finali. E poi c'è Trieste: per ora se ne parla poco, ma negli ultimi due anni nel porto friulano e nei porti dell’alto Adriatico sono state sequestrate oltre 6 tonnellate di droga.