Focus GDO

21 marzo 2025

Todis, Fiore: "In reparto messaggi chiari e veloci"

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"L'andamento deflattivo del mercato sta dando una spinta ai consumi, il bilancio è positivo sia in termini di volumi, sia in termini di valore. Il reparto ortofrutta resta il polo attrattivo dei nostri negozi e infatti è quello che sta performando meglio rispetto a tutti gli altri". 

Esordisce così Pietro Fiore, responsabile ortofrutta di Todis, che per la rubrica Focus Gdo di myfruit.it precisa: "Sono aumentate le presenze in reparto, il numero di battute per scontrino in termini di referenze ortofrutticole è in crescita e la penetrazione in reparto è aumentata del 2%, con un valore che supera il 70 per cento. Siamo soddisfatti". 

Boom per le banane, bene zucchine, pomodori, patate

Quanto ai prodotti che stanno andando particolarmente bene, Fiore sottolinea il successo delle banane: "Credo sia dovuto a un mix tra qualità e convenienza - argomenta - Il prodotto premium è spesso in offerta, il prezzo resta sempre uno dei primi criteri di scelta per il consumatore. Lo abbiamo visto anche con le zucchine. I prezzi calmierati di quest'anno stanno spingendo molto le vendite. Cresce anche la categoria pomodoro e vanno bene le patate nonostante, in questo caso, i prezzi non siano bassi". 

Il residuo zero piace, perde il bio 

"Negli ultimi due-tre anni - prosegue Fiore - abbiamo osservato un minore interesse verso i prodotti biologici. Al contrario, notiamo un maggiore attenzione per le referenze a residuo zero, soprattutto per la IV gamma questo trend è evidente. Probabilmente è una questione di comunicazione: la dicitura residuo zero è chiara e il consumatore non fatica a comprenderla". 


E proprio sulla chiarezza del messaggio, Pietro Fiore sottolinea: "La comunicazione deve essere veloce e smart, come è la spesa. Difficile che il consumatore si fermi in reparto per capire che cosa sta comprando, il tempo dedicato agli acquisti è sempre molto poco. Ci vogliono quindi messaggi chiari, precisi, diretti". 

I QR code funzionano poco, meglio parlare di prodotto

Tra i messaggi apprezzati, secondo il manager, ci sono quelli sulla stagionalità, sul possibile impiego della referenza in cucina, sulla salubrità degli alimenti. "Abbiamo visto che il rintrono del QRcode presente sulle confezioni è basso, difficile che venga consultato - riferisce - Mentre se diamo informazioni sul prodotto la comunicazione funziona. Penso a quando abbiamo spiegato gli effetti benefici dell'arancia Tarocco, oppure quando nello scaffale delle patate abbiamo indicato quelle più adatte per i diversi tipi di cottura. Il consumatore ha compreso il messaggio e ha acquistato".


Infattibile, per più di un motivo, demandare al personale di reparto il compito di comunicare con il consumatore. "E' difficile, se non impossibile garantire la presenza di professionisti qualificati dalla apertura alla chiusura dei negozi - afferma Fiore - Anche perché, in generale, è sempre più difficile trovare manodopera, nei supermercati si lavora anche il sabato e la domenica, e la cosa non piace. Di conseguenza il turnover è altissimo".

Sfuso o confezionato?

Sull'eterno dilemma tra prodotto sfuso o confezionato, il manager di Todis conclude: "Per le referenze altorotanti abbiamo entrambe le possibilità, è il consumatore a scegliere. Ma per quelle bassorotanti la soluzione è il confezionato, che permette un servizio migliore e una maggiore shelf-life del prodotto. Più in generale, garantisce la qualità".  

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