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07 ottobre 2024

Toscana: troppo caldo e umidità, si dimezzano le patate

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Raccolto dimezzato e frutti di piccole dimensioni. Calibro ridotto. In Toscana il 2024 è da dimenticare per le patate di montagna. Anche in questo caso, come per diversi altri prodotti ortofrutticoli,  colpisce e incide il cambiamento climatico. 

Un bilancio in negativo come sottolineano da Coldiretti regionale: "Cassette vuote, varietà autoctone in pericolo ed economie di montagna in difficoltà". Questa la sintesi. 

I dati drastici del Mugello

Per evidenziare l'esito negativo di questa campagna si cita un caso che offre la misura del fenomeno: "Per la prima volta dopo tanti anni l’azienda agricola Latera ed il Consorzio Granaio de Medici, ci troviamo nel Mugello, annullata la tradizionale raccolta fai da te: l’iniziativa in difesa dei consumatori e contro il caro spesa che consentiva a centinaia di famiglie di fare la scorta di patate pagandole molto meno rispetto ad altri canali di vendita".

Il settore non vive di questo, ma è rilevante l'impatto sociale, ma è una spia che si paga poi nei canali consueti della distribuzione a cui bisogna assicurare, per quanto possibile, l'approvvigionamento di prodotto. La storia dell'azienda agricola Latera è solo un tassello del puzzle. Si soffre in quasi tutta la regione. 

Calo della resa in tutta la regione

Ecco la mappa fornita da Coldiretti: "Situazione analoga a Zeri, siamo dalla parte opposta della Toscana, nel nord al confine con l’Emilia Romagna e così sulla montagna Pistoiese dove il prezioso tubero è una risorsa importante per sostenere il reddito delle aziende agricole che presidiano territori difficili e marginali".

Vediamo più in specifico le cause individuate: il caldo estremo e l’umidità. La produzione quindi "sarà più che dimezzata rispetto ai 130 mila quintali del 2023. Uno scenario che rappresenta una minaccia anche per le varietà autoctone locali come la patata del Melo o di Zeri. Parliamo di una riduzione della produzione tra il 30% e l’80% a seconda della zona e dell’altitudine che inciderà pesantemente sulle imprese agricole". Parole di Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana.

La voce del produttore

Per capire meglio la situazione, parola all'uomo dei campi. "Quest’anno abbiamo avuto una forte perdita del prodotto con calo medio della produttività tra il 30% e 40%. – spiega Giacomo Tatti dell’azienda agricola Latera -  Le alte temperature surriscaldano la parte fertile del terreno provocando una evapotraspirazione importante togliendo di fatto l’acqua a disposizione del tubero per il proprio accrescimento portando a pezzature minori e di poco peso". 

Meno raccolto e più lavoro

Il calo della resa non è l'unico dato negativo per il bilancio aziendale. "I danni per le aziende non sono solo la minor quantità di patate prodotte, a pesare sui bilanci sono anche le tante ore di lavoro impiegate a preparare il terreno per la semina, per le altre lavorazioni e il gasolio utilizzato". Spiegazione di Daniela Pagliai, dell'azienda Taufi. 


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