“Trasportare le merci su rotaia riduce l’inquinamento e ha un costo inferiore ai viaggi su gomma ma, purtroppo, siamo costretti ad utilizzare i tir. E lo faremo ancora per molto tempo”.
Valentina Mellano, l’amministratore delegato di Nord Ovest, uno dei maggiori player nelle spedizioni internazionali e nella logistica, non ama i giri di parole e non si aspetta miracoli dalle istituzioni ma, in questo periodo di turbolenze geo-politiche globali, vorrebbe almeno risposte “certe e in tempi rapidi da parte della burocrazia” e l’impegno a “chiudere i cantieri già aperti, purtroppo da anni, su strade e autostrade”.
Coldiretti stima in oltre 13 miliardi il costo del divario infrastrutturale dell’Italia. Mellano non dà numeri ma spiega che “ci sono imprenditori che preferiscono far arrivare le merci a Rotterdam e poi traferirle via treno su Novara”. Barricate di carta e cartelli di lavori in corso, infatti, “fanno perdere tempo, troppo tempo, e mai come in questo momento, il tempo è un fattore chiave per la competitività nel mondo delle spedizioni”.
La resilienza dell’export di ortofrutta
Ridurre o rimuovere le criticità interne, infatti, permetterebbe alle imprese del settore di attrezzarsi meglio per affrontare le sfide internazionali al netto degli effetti delle guerre commerciali che si stanno scatenando sulle politiche daziarie, ultimo atto di un quinquennio terribile iniziato con la pandemia Covid e proseguito con l’invasione russa dell’Ucraina e il conflitto in Palestina che ha di fatto bloccato i transiti dal Canale di Suez.
“Dopo la follia che si è verificata quando sono iniziati gli attacchi da parte degli Houthi, oggi possiamo dire che si è stabilizzato il nuovo assetto, si sa che i viaggi durano di più e pertanto ci si organizza. Il mondo della logistica e quello dell’ortofrutta si sono dimostrati ancora una volta resilienti e pertanto, al momento, non abbiamo motivi per prevedere una flessione dei volumi dei prodotti ortofrutticoli esportati”.
I costi del gap infrastrutturale interno
Per Valentina Mellano il modello intermodale da applicare è quello degli Stati Uniti ma “l’Italia è molto lontana ed è molto lontana anche dall’Europa”.
Un esempio? “Mio nonno Francesco ha fondato l’azienda nel 1975. Non ero ancora nata, ma sono sicura che già all’epoca si parlasse dell’autostrada Asti Cuneo e oggi non è ancora finita. Per non parlare del resto. Viviamo una grave carenza di infrastrutture che pone Cuneo, il Piemonte e l’Italia in una posizione svantaggiata, molto difficile per chi fa logistica”.
E aggiunge: “Esistono imprenditori che vorrebbero investire, ma possono farlo solo in un contesto competitivo. E se mancano i servizi, e le strade sono da rifare... ".
La Nord Ovest, però, che chiuderà il 2024 con un fatturato di 55 milioni e che a settembre sta organizzando una serie di eventi per festeggiare i 50 anni di attività, ha fatto una scelta diversa mettendo in campo risorse per potenziare il suo polo logistico di Mondovì (Cuneo), nuovi capannoni e alta tecnologia. “Il mio lavoro è trovare soluzioni logistiche, quindi anche come imprenditore trovo soluzioni per fare crescere la mia attività. È chiaro che una burocrazia più snella potrebbe agevolarlo”.
Blockchain e tracciamento dei dati sono un’opportunità
Che fare, allora? “Nell’immediato il governo e le altre istituzioni si devono impegnare a chiudere i cantieri aperti da troppo temo e migliorare gli hub dei porti per le spedizioni”. E nel futuro agevolare l’intermodalità.
“L'investimento che stiamo facendo su Mondovì è per agevolare la logistica della nostra provincia, far crescere l'area che è retroporto naturale della Liguria. Sicuramente ci sono investimenti da fare anche dal punto di vista infrastrutturale e quindi la speranza è che anche il settore pubblico si muova in questa direzione. Il settore privato può fare molto, ma ovviamente la sinergia tra i due può portare vero valore aggiunto”.
In un futuro prossimo la catena della logistica, poi, dovrà fare i conti con i nuovi parametri del trasporto sostenibile voluti dall’Ue che impongono di mappare le emissioni di anidride carbonica: “Per le aziende della logistica si tratta di un costo di gestione aggiuntivo che rischia di creare forti disparità”. Ma ci sono anche le opportunità: “Automazione, digitalizzazione e tracciamento dei dati sono gli strumenti per efficientare e mappare i processi”.