"Il cliente deve entrare con gli occhi chiusi, devi fare tu la spesa per lui. Si deve conoscerlo bene. Non puoi stare, come tanti oggi, con il cellulare in mano".
Arriva pure la metafora: "Se divampano le fiamme prima servo il cliente e poi le spengo. Questo il segreto per non farlo scappare". Parola di Yasir Shabir Mohammed. Fruttivendolo di origine pakistana dal 1989 a Bologna. Qui ha costruito la sua carriera professionale partendo da piazza Aldrovandi - tra i suoi clienti tanti personaggi famosi come Romano Prodi.
Ma non è finita. La Aldrovandi Ortofrutta ha otto punti di vendita nel bolognese, 15 dipendenti e un box al mercato all'ingrosso bolognese: il Caab.
Frutta e verdura sfrattata dallo street food
Fino a pochi anni fa Bologna non era un città turistica. L'ospitalità era orientata al congressuale, al sanitario oppure funzionava da base intermedia tra Firenze e Venezia. Con i voli low cost e l'esplosione del turismo è diventata anche, sarebbe ingeneroso per la grande vitalità culturale negare altre dimensioni, una città del tagliere. Turismo di pochi giorni e street food.
Tanti i risvolti positivi, anche per per le persone a basso reddito che affittando casa si creano un'entrata a volte vitale, ma pure quelli negativi. Il tanto citato overtourism.
Il cibo di strada ha marginalizzato quello destinato alle famiglie. Lo spiega bene Yasir Shabir Mohammed, suo padre inaugurò la frutta a "quasi tutto a 0,99", che racconta la metamorfosi. "Prima c'erano 12 ortofrutta più la pescheria. Ora solo street food, solo bar e ristoranti. Noi abbiamo perso il 30% di fatturato".
Via da Aldrovandi ma l'imprenditore ha le spalle ben coperte. "Abbiamo otto punti di vendita nel Bolognese. San Giorgio di Piano, Funo, Argelato e a Bologna in via Sardegna e via Firenze, l'ultimo a Toscanella di Dozza e da pochi mesi a Quarto Inferiore, frazione di Granarolo dell'Emilia". Dove myfruit.it lo incontra. In un locale rilevato da una famiglia di grossisti del Caab che avevano investito anche nel negozio.
Il segreto del successo: conoscere il cliente
Yasir Shabir Mohammed è arrivato quasi bambino, ha frequentato le superiori, ma "da quando avevo 15 anni ho aiutato mio padre" e via al Pakistan Kashmir Food.
Per conquistare i bolognesi? "Sicuramente non contare il tempo. Siamo un'impresa famigliare e si lavora. Massima attenzione al cliente. Non lo si può certo accogliere, come vedo in certi negozi, con il cellullare in mano. Un disastro. Io servivo 200 clienti al giorno in pizza Aldrovandi e li conoscevo tutti. Qualcuno non mi diceva neanche la quantità, lasciava fare a me".
Stessa ricetta a Quarto e negli altri negozi. "Cerco di capire se il cliente può spendere o meno e orientare la proposta. Se so che non ama le albicocche non gliele devo proporre. Bisogna conoscere il cliente per tenerlo e non farlo scappare via".
Ortofrutta di massa e di nicchia
A Quarto Inferiore c'è il banco delle promozioni. Prezzi molto buoni per chi non può permettersi un certo tipo di spesa, ma non mancano le primizie e i prodotti di alta qualità. "Sempre più persone conoscono la frutta. I prezzi dell'uva, in particolare senza semi, sono sostenuti ma c'è chi ne compra meno ma è disposto pagare cifre impensabili fino a qualche anno fa. C'è chi spende per il mango o la papaia via aerea perché conosce la differenza rispetto a quella che arriva via nave. Stesso discorso per l'avocado".
Oggi si "spende di meno, si comprano meno prodotti anche perché si prende il già pronto e si mangia fuori".
Attenzione ai prodotti locali
E i prodotti locali? "Noi siamo presenti al Caab e compriamo da agricoltori romagnoli che ci portano i cachi e il kiwi oppure le insalate da Budrio e Castenaso". L'attività della Aldrovandi Ortofrutta è estesa.
"Al Caab abbiamo rilevato l'azienda Berti Carlo, siamo gli unici che riforniamo dei prodotti necessari al fruttivendolo: packaging, borse per la spesa, rotoli di carta per il registratore di cassa. Tutto quello che è necessario per l'attività".
Un vero imprenditore bolognese a tutti gli effetti, organizza con due amici la festa per la fine del Ramadan in piazza Liber Paradisus. Una festa di successo a cui sono abbonati 4/5mila persone e dove non mancano mai il sindaco Mattero e il Cardinale Zuppi. Tre figli e ottima integrazione sotto il segno dell'ortofrutta. Almeno finora: "Noi siamo la seconda generazione, ma c'è la terza con i nostri figli che frequentano l'università e faranno altri lavori".
A prescindere dallo street food.