A pochi passi dalle Due Torri, solo poche centinaia di metri, il Mercato delle Erbe è uno dei simboli identitari del cibo bolognese. Una struttura commerciale storica nella città che ha scoperto tardi il turismo, tanto breve nel soggiorno e tanto enogastronomico da essere ribattezzata la città dei taglieri, ma che giustamente vuole estrarre valore dai vacanzieri. In quest’ottica ci sta la valorizzazione del monumento in mano a chi di cibo se ne intende: il Caab. Il mercato ortofrutticolo all’ingrosso che già vende modelli di gestione in tutto il mondo, dalla Cina al Mozambico, e che vuole associare alla filiera dell’ortofrutta anche quella ittica. Progetti per il futuro che possono contare sui conti in ordine e su 10 milioni dal Pnrr da spendere nei prossimi mesi, gli investimenti con le risorse europee devono essere conclusi prima del 2026. Questo lo scenario presentato dal presidente Marco Marcatili.
L’evoluzione: dall’ortofrutta all’energia, in futuro pesce, consulenze e turismo
Partiamo dai conti che dal 2013 sono positivi. In ordine. Nel dettaglio: “I ricavi raggiungono quota 5,5 milioni, la redditività si attesta a 900mila euro e l’utile netto a 268mila euro. Rispetto all’esercizio precedente, sono in miglioramento Ebitda (al 16%), posizione finanziaria netta e risultato d’esercizio. Calano i costi della produzione (-10%) e gli oneri finanziari”. Questi i numeri illustrati nella conferenza stampa organizzata nel palazzo comunale, il sindaco era rappresentato da Matilde Madrid, dal direttore Alessandro Bonfiglioli, direttore generale di Caab.
A far sorridere il bilancio contribuisce l’autoproduzione e la vendita di energia. “Già oggi contribuisce in modo rilevante ai conti della struttura, il piano industriale prevede la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici e di un biodigestore, che permetterà di raggiungere l’obiettivo zero rifiuti organici, cui la piattaforma tende da tempo. Si prevede poi la costituzione di una comunità energetica rinnovabile che, avendo per centro gli impianti di Caab, permetta la condivisione di energia con soggetti attivi nell’area Roveri e al quartiere il Pilastro. Già oggi a sovrastare l’area mercatale è il più grande tetto solare d’Europa, che garantisce l’autonomia energetica della struttura”.
Parole del presidente che punta anche ad un’altra diversificazione dell’attività: il pesce. “Si valuterà l’opportunità di aprire un mercato ittico – il primo nell’area metropolitana di Bologna – che potrebbe occupare gli spazi che si ricaveranno nelle aree ristrutturate e dal quale si attende un aumento dell’attrattività del mercato per nuovi operatori“. Un altro obiettivo è il Mercato delle Erbe che permetterebbe una maggiore sinergia anche con la filiera del turismo e dell’horeca, molto viva in città, per i prodotti del mercato. Senza dimenticare lo sviluppo da questo sito del delivery sostenibile ecologicamente ma anche dal punto di vista sociale (la spesa per gli anziani e altre categorie fragili). Anche se il Caab sta arrivano tardi su questo fronte vista la presenza marcata dei giganti internazi0nale del settore che stanno virando anche verso i freschi e freschissimi.
Cambio orario e lavoro H24
Bene allargare le attività ma sono previsti anche gli interventi per consolidare e migliorare le condizioni di lavoro nella struttura. “Verrà realizzata la coibentazione della tettoia di carico, che agevolerà la logistica, garantendo la catena del freddo e riducendo l’impatto ambientale. Si realizzerà uno studio pilota con lo scopo di valutare la revisione degli orari di mercato, per una più efficace gestione delle attività della piattaforma, anche in rapporto ai tempi di vita della città”.
Gli interventi finanziati dal Pnrr sono sottolineati con orgoglio da Marcatili: “Siamo secondi nella graduatoria nazionale e primi per quota a fondo perduto”. Un lavoro premiato dai tecnici del ministero.
Il digitale con un market place
Il presidente punta anche sul digitale: “Si valuterà la realizzazione di un market place, vetrina digitale dell’alimentare, con l’obiettivo di aprire opportunità di e-commerce per le aziende operanti al Caab. Di particolare valore strategico sono poi le azioni di ecosistema che Caab progetta di intraprendere insieme agli operatori di mercato, ai quali – sottolinea il presidente – stiamo proponendo una vera e propria alleanza in vista di una progettualità comune”.
Bene e non mancano risorse e progetti, ma attenzione gli operatori stanno accusando la perdita di rilevanza dei mercati, come ci hanno scritto di recente, in un contesto dove alla forza della Gdo (dove ormai passa il grosso dell’ortofrutta) si deve sommare l’ingresso dei giganti del commercio online e le iniziative, pur minoritarie, di vendita diretta. Un mercato con più protagonisti rispetto al passato.