Guerra e trasporto merci, cosa sta succedendo

Non mancano le ripercussioni sul traffici aereo. Fin dalle prime ore dall'attacco bellico sono stati cancellati i voli civili con rotta sopra l'Ucraina. Da ieri nessun aereo sorvola più non soltanto i cieli ucraini, ma anche quelli della Bielorussia, della Moldavia, della parte orientale della Romania e della fascia occidentale della Russia. Anche perché, come è stato reso noto, i russi hanno occupato l’aeroporto di Hostomel a 30 chilometri da Kiev, che serve traffico cargo.

Si fa rotta verso sud, passando sopra la Turchia e i Balcani. E poi occorre fare i conti anche con le sanzioni contro la Russia: l’interdizione al volo delle compagnie russe fa parte del pacchetto previsto dell’Unione europea.

Il che sta causando la riduzione del posto in stiva e, di conseguenza, l'aumento dei noli aerei. Non solo: esattamente come già successo a causa della pandemia, si allungano anche i tempi di consegna.

Con una nota Dhl ha riassunto quanto sta accadendo: “Nessun vettore aereo russo ha il permesso di sorvolare e/o atterrare in aeroporti appartenenti all’Unione europea; i vettori europei, per contromisura, non possono sorvolare lo spazio aereo russo, incluse le zone interessate dalle attività militari; il divieto di volo per i vettori aerei russi porterà in generale ad una inevitabile riduzione degli spazi disponibili al carico; le compagnie aeree che operano dall’Europa verso l’Asia e viceversa dovranno percorrere delle rotte più lunghe, il che comporta la necessità di ridurre il payload per poter caricare più carburante; l’effetto combinato della riduzione degli spazi di carico e il maggior costo derivante da percorsi meno diretti porterà inevitabilmente ad un incremento dei noli aerei. Dhl Global Forwarding è impegnata nell’attivazione di soluzioni alternative in collaborazione con le compagnie aeree partner per rimpiazzare la capacità che è venuta a mancare, minimizzando i ritardi e l’impatto economico”.