Come più volte evidenziato da myfruit.it, gli imballaggi di plastica non stanno attraversando un momento facile. Da un lato, la Commissione europea che sta lavorando a un progetto di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio nel quale ci sono disposizioni specifiche sulle confezioni per frutta e verdura (leggi qui) e, dall'altro lato, il settore dell'ortofrutta che, consapevole dell'utilità, perlomeno in alcuni casi, delle confezioni in plastica, ne rifiuta la demonizzazione (vedi qui).
Ma il dibattito ha preso una piega più ampia e ha scomodato, prima, Presa Diretta, il programma d'inchiesta condotto da Riccardo Iacona che va in onda in prima serata su Rai 3 e, poi, il giornalista Aldo Grasso.
Nel frattempo, in Europa, la Commissione blocca la decisione francese di eliminare le confezioni (in plastica) monouso.
La sintesi della puntata
Nella puntata di lunedì 13 marzo Presa Diretta premette: mentre la battaglia contro l’uso della plastica incontra forti opposizioni, a livello globale i rifiuti sono più che raddoppiati negli ultimi 20 anni. E per la prima volta gli scienziati hanno trovato plastica nel sangue umano. Come ridurre la plastica usa e getta? E quanto si può riciclare davvero la plastica? Meglio il riuso o il riciclo?
“La plastica – aggiungono gli autori – è un materiale che ha cambiato la nostra vita e non potremmo più farne a meno, peccato che quasi la metà degli oggetti di plastica siano monouso. Hanno una vita brevissima nelle nostre mani, ma eterna nell’ambiente. Vivono solo un attimo e inquinano per sempre”.
Dalla puntata emerge come nel sud della Turchia, attorno ai distretti del riciclo di Adana e Mersin, decine di discariche informali contengano rifiuti di imballaggi di plastica europea e italiana. Spesso sono state le aziende di riciclo della zona a gettare via gli imballaggi europei e a bruciarli, invece di smaltirli o mandarli a incenerimento.
Aldo Grasso: “La retorica dell'angoscia”
Non si è fatto attendere il commento del giornalista Aldo Grasso, che sul Corriere scrive: “Erano gli anni '60 quando l’italiano Giulio Natta riceve il Nobel per la chimica per avere sintetizzato il polipropilene isotattico, commercializzato come Moplen. Gino Bramieri lo reclamizza a Carosello come la scoperta del secolo. La plastica dilaga nelle case: tutto sembra più economico e indistruttibile. Alcuni oggetti di plastica diventano icone del Novecento. Contrordine compagni! La plastica è l’inferno sulla terra; dopo averci regalato anni felici, ora è sul banco degli imputati con l’accusa di stare distruggendo gli oceani, la nostra salute e quella degli animali. Chi ha seguito la puntata di Presa Diretta dedicata agli effetti nocivi della plastica è di certo sprofondato nell’angoscia più cupa”.