La produzione di insalate (e non solo) cambia direzione. Dal pieno campo tipicamente orizzontale, ad ambienti chiusi in cui le coltivazioni si sviluppano verso l'alto. E' il progetto di Planet Farms, società italiana che ha messo a punto una nuova vertical farm nei pressi di Cavenago (Milano). La quale non solo ha la velleità di essere la più grande d’Europa – la superficie di coltivazione è di diecimila metri quadrati – ma vuole essere anche la più avanzata dal punto di vista tecnologico. E non è tutto, perché l'obiettivo complessivo del progetto è ancora più ambizioso: creare nuovi stabilimenti simili a quello della provincia milanese, al fine di espandersi su tutto il territorio europeo.
Nel frattempo, lo stabilimento di Cavenago punta a una resa produttiva di 50mila confezioni di insalata al giorno.
Un ragionamento lineare
Il ragionamento sotteso alla vertical farm in questione è lineare: si parte da un seme non trattato per giungere a una busta (in carta) che contiene il prodotto – insalate, erbe aromatiche, piccoli frutti – pronto al consumo. L'iter produttivo avviene in un ambiente protetto e controllato, inattaccabile da patogeni e in cui trattamenti chimici, diserbanti e fertilizzanti non entrano. Il presupposto del progetto è, infatti, preciso: la pianta vuole solo crescere e riprodursi, non lottare contro i fattori esterni che ne ostacolino il regolare sviluppo.
Le coltivazioni in questione fanno a meno del sole, dell’aria esterna e del pieno campo, perché crescono su piattaforme sovrapposte in ambienti totalmente controllati, in cui vengono nutrite con acqua purificata e sali minerali e in cui le temperature sono governate dall'aria condizionata. Il sole nella vertical farm non entra: il necessario apporto di luce viene demandato a impianti a Led ad alta efficienza, che permettono di creare quelle che in Planet Farm vengono definite “ricette di luce ideali per la crescita”. In pratica, per ciascuna varietà, si replica la luce necessaria a riprodurre il passare delle giornate e delle stagioni, modulando l'impianto a seconda della fase vegetativa.
Mentre un sistema di telecamere sorveglia la crescita, un insieme di sensori vigila sul funzionamento del sistema. Nessun additivo, nessun diserbante, nessun trattamento chimico. E nemmeno nessuna interazione con l’uomo durante lo sviluppo.
Il processo produttivo
Si parte dalla selezione del substrato – una miscela pensata su misura per ogni varietà coltivata – per proseguire con le camere di crescita, in cui il giusto mix di acqua, luce, aria dà luogo alla produzione su sei piani di piattaforme sovrapposte. L'acqua non viene mai sprecata: quella in eccesso non assorbita dalle radici è recuperata e ribilanciata.
Una volta che il prodotto ha raggiunto lo stato di maturazione – le lattughe completano il loro ciclo in due settimane, le erbe aromatiche in tre – viene raccolto: dal taglio al confezionamento (nelle buste di carta) passano 90 secondi. Il prodotto non deve essere lavato prima del consumo e promette una shelf life superiore rispetto alle insalate tradizionali.
Tutto il processo produttivo avviene sotto la regia di Gaia Vf, un sistema all’avanguardia di intelligenza artificiale operativo in ogni istante. Il suo compito è documentare tutto il processo, dal seme allo scaffale, garantendo la tracciabilità della filiera.
Si produce quando serve
Con il processo appena descritto, si può produrre 365 giorni l'anno, ma soprattutto si può produrre quando serve, eliminando gli sprechi. Inoltre, il centro è posizionato strategicamente vicino all'area metropolitana milanese, dunque vicino al centro di consumo. In questo modo viene ridotto anche l'impatto della logistica e dei trasporti, così come sono azzerati i consumi energetici degli step che vanno dalla raccolta del prodotto in campo, fino al suo confezionamento. Il centro di Cavenago di Planet Farms, stando a quanto rilasciato dall'azienda stessa, dovrebbe entrare nel vivo della produzione in queste settimane.