12 ottobre 2021

Sostenibilità e produttività di pari passo grazie all’innovazione

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Il settore sementiero è pronto a giocare un ruolo importante per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Farm to Fork, ma deve poter contare sull’innovazione vegetale come strumento imprescindibile per garantire sia la sostenibilità delle produzioni, sia il reddito degli agricoltori. È quanto emerso dalle parole di istituzioni e protagonisti del settore nel corso dell’evento “I nuovi scenari dell’agricoltura europea: sostenibilità e innovazione nel settore dell’ortofrutta”, organizzato da Assosementi nell’azienda Basf Vegetable Seeds – Nunhems Italy di S. Agata Bolognese (Bologna) come seconda tappa di celebrazione del suo centenario.

Intervenuto con un videomessaggio nel corso dei lavori, il presidente XIII Commissione agricoltura della Camera dei deputati Filippo Gallinella ha dichiarato: “Desidero fare tanti auguri ad Assosementi per i suoi 100 anni. Il settore sementiero svolge un importante lavoro di ricerca e sviluppo, fondamentale per garantire la sostenibilità, la tracciabilità e la produttività delle colture. Siamo fermamente convinti del ruolo che può svolgere l’innovazione per il futuro dell’agricoltura e per questo abbiamo appena depositato una proposta di legge per la sperimentazione in campo delle NGTs”.

Transizione ecologica e l’innovazione in agricoltura

Nel corso della mattina si è tenuta una relazione sulla transizione ecologica e l’innovazione in agricoltura di Angelo Frascarelli, professore dell’Università degli Studi di Perugia e presidente Ismea.

Il settore sementiero gode di buona salute, soprattutto il comparto delle orticole. L’Italia è il secondo paese europeo e uno dei primi al mondo per la produzione di sementi ortive e nel 2020 le superfici investite in questo comparto hanno superato i 33mila ettari. L’innalzarsi degli standard qualitativi richiesti dal mercato permette alle aziende sementiere che sanno offrire la migliore qualità possibile di distinguersi e di acquisire sempre maggiore spazio nel contesto globale. Capacità di interpretare, talvolta anche anticipare, e dare sempre risposte positive alle richieste del mercato sono le ragioni del loro successo. Non dobbiamo poi dimenticare che l’Italia offre condizioni pedoclimatiche uniche: tradizione delle ditte sementiere, elevata specializzazione delle aziende agricole che moltiplicano, attenzione delle istituzioni che hanno favorito la creazione di veri e propri ‘distretti’, diversità di ambienti di coltivazione e di situazioni climatiche” ha dichiarato Roberto Morelato.

Gli interventi dei partecipanti

“Abbiamo assoluto bisogno di aumentare la qualità e la quantità della produzione primaria, con l’obiettivo di diminuire la dipendenza dall’estero e garantire maggiore reddito agli agricoltori. Sosteniamo quindi l’impegno di Assosementi verso i nuovi strumenti di miglioramento genetico che riteniamo una frontiera molto interessante perché possono assicurare maggiore produttività e sostenibilità. Per questo abbiamo chiesto al ministro Patuanelli di agire sull’Unione europea per aprire al più presto alla sperimentazione in campo”, ha dichiarato l’onorevole Raffaele Nevi.

“Ci troviamo davanti a sfide molto importanti per un’agricoltura che è protagonista di numerosi cambiamenti e della transizione ecologica in corso. La politica deve mettere in atto tutti gli strumenti disponibili per favorire questo passaggio ormai ineludibile: dobbiamo accompagnare il mondo agricolo attraverso misure e risorse, per fare in modo che i costi non pesino sugli agricoltori” ha commentato l’onorevole Antonella Incerti.

“Nel percorso verso sostenibilità produttiva, l’Europa stimola gli agricoltori a ulteriori investimenti per migliorare il loro livello di sostenibilità ambientale con il ricorso all’innovazione e alla ricerca. Dobbiamo però dare loro il tempo necessario al cambiamento, scongiurando la perdita di posti di lavoro e l’esclusione dal mercato, soprattutto per quelle piccole realtà di cui l’agricoltura italiana è caratterizzata” ha precisato l’onorevole Salvatore De Meo.

“La strategia Farm to Fork è stata fortemente voluta da consumatori e cittadini, che guardano con attenzione alla salute e all’ambiente e spingono le filiere verso una maggiore transizione ecologica. Alcuni studi rivelano che la produzione agricola può subire un calo fino al 15%: per rispondere a questo rischio serve un’agricoltura smart, fondata sull’innovazione e quindi su genetica, robotica, blockchain. Il futuro di questo settore deve essere basato sulla conoscenza” ha detto Angelo Frascarelli.

Alberto Ancora ha evidenziato l’importanza dell’innovazione, sottolineando il continuo impegno dell’industria, testimoniato dai cospicui investimenti, e l’evoluzione in corso: “non ci riferiamo più solamente all’idea di “prodotto”, ma al concetto più ampio di ‘soluzioni’ per la protezione e la gestione in generale delle colture, dove gli agrofarmaci, le soluzioni digitali e le sementi giocheranno, in modo integrato, un ruolo chiave”.

Ogni giorno mezzo miliardo di persone nel mondo portano sulle loro tavole prodotti frutto della ricerca di Nunhems. La nostra realtà investe in innovazione oltre il 20% del suo fatturato e svolge un importante lavoro a fianco di tutta la filiera, di cui il seme è il primo anello, con l’obiettivo di soddisfare le richieste di tutti gli attori, fino al consumatore finale” ha concluso Mirko Barbieri, amministratore delegato Basf Vegetable Seeds – Nunhems Italy.

Fonte: Assosementi

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