01 febbraio 2022

Valorizzazione dei prodotti? Ci pensa la blockchain

69

Molti la definiscono la (nuova) tecnologia più ostica, quella per cui non si trovano mai le parole giuste per spiegarla. Eppure, la blockchain, ha tutte le carte in regola per essere l'elemento determinante nella rivoluzione digitale in ambito agricolo, perché capace di apportare benefici tangibili.

A confermarlo è Agri-Food Track, la nuova piattaforma basata su blockchain frutto della collaborazione tra Image Line, EZ Lab e Università Cattolica del Sacro Cuore finalizzata alla valorizzazione dell’origine del prodotto e delle tecniche colturali e di trasformazione.

Per ora è partita una fase di test su passata di pomodoro, vino e olio prodotti in Emilia Romagna, ma l'obiettivo è estendere Agri-Food Track anche alle produzioni di altre regioni. I primi risultati arriveranno a dicembre 2022, quando i consumatori saranno informati e garantiti rispetto alla sostenibilità e qualità delle filiere testate. 

La blockchain spiegata semplice

Alla base della nuova piattaforma, si diceva, c'è la blockchain. Ma di che cosa si tratta esattamente? Senza entrare nei tecnicismi, è un registro condiviso e immutabile che facilita il processo di tracciabilità dei prodotti. In altre parole, la blockchain permette lo scambio immediato di informazioni trasparenti archiviate in un luogo a cui possono accedere solo i membri di rete autorizzati. Le informazioni non possono quindi essere manomesse e manipolate, a tutto vantaggio della trasparenza.

Gli attori in gioco

Tornando ad Agri-Food Track, la piattaforma nasce dalla condivisone delle competenze degli attori coinvolti, i quali hanno integrato le esperienze e le informazioni derivanti dal Quaderno di campagna di Image Line e da AgriOpenData di EZ Lab.

Nel merito, il Quaderno di campagna è una web application per la gestione online delle aziende agricole, riferita in modo particolare alle operazioni colturali e al registro dei trattamenti. AgriOpenData è invece una piattaforma digitale che utilizza la blockchain per garantire la tracciabilità, l’anti-contraffazione delle produzioni made in Italy e la certificazione dei prodotti agricoli come sistema di sicurezza e tutela dell’origine, della sostenibilità ambientale e dei valori etici della produzione, assicurando trasparenza e sicurezza dal produttore al consumatore finale. 

All’Università Cattolica del Sacro Cuore spetta il compito di  analizzare gli indicatori capaci di trasferire al consumatore finale la sostenibilità delle pratiche produttive nelle tre filiere testate. La piattaforma è inoltre stata approvata da Bi-Rex, uno degli otto centri di competenza nazionali istituiti dal ministero dello Sviluppo economico nel quadro del piano governativo industria 4.0, con focus specializzato sul tema big data. 

Uno strumento di trasparenza e valorizzazione

L’integrazione dei dati e delle funzionalità derivanti dall’interoperabilità dei sistemi di Image Line e EZ Lab ha dunque dato vita a uno strumento in grado di tracciare la storia completa dei prodotti e di difenderne l’origine e la qualità. In linea con i presupposti della blockchain, ogni modifica nel sistema di aggiornamento e integrazione dei dati è tracciata in modo immutabile, sicuro e condiviso. La blockchain, dunque, si conferma uno strumento in grado di garantire trasparenza alle filiere agroalimentari, ma anche di valorizzarle, poiché accresce la percezione di valore dei prodotti nel consumatore.

Potrebbe interessarti anche