E’ andata in scena in Francia, a Montoldre, Acre (Agri-food competition for robot evaluation), la prima competizione ufficiale per robot concepiti per effettuare il diserbo. I risultati mostrati in campo sono più che promettenti, tanto che per maggio 2023 è già stata fissata la seconda edizione dell’evento. Edizione che avrà luogo in Italia, precisamente a Cornaredo (Milano).
L’Ue ha lanciato la sfida
La Acre è stata finanziata dall’Unione europea nell'ambito del progetto Horizon 2020 Metrics, il quale mira alla diffusione dei robot e dell’intelligenza artificiale in agricoltura.
Tra gli organizzatori anche il Politecnico di Milano e il Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università degli studi di Milano, i quali hanno lavorato in partnership con gli enti francesi Institut national de la recherche agronomique e Laboratoire national de métrologie et d'essais.
Nell’ambito di quella che può essere definita una gara a tutti gli effetti, i differenti robot scesi in campo si sono confrontati su diverse lavorazioni, tutte svolte in maniera più che autonoma.
Il diserbo al centro
In particolare i robot agricoli si sono confrontati nelle operazioni inerenti il diserbo. I vantaggi di impiegare i robot in quest’ambito sono numerosi e di natura ambientale, economica e sociale. Permettono infatti di ridurre l’impiego di diserbanti – con evidenti ricadute positive in termini di impatto ambientale ed economico – e consentono di svolgere le operazioni senza il coinvolgimento degli operatori, a beneficio della tutela della loro salute.
Rigore scientifico e prove pratiche
Nell’ambito della competizione le prestazioni dei robot sono state valutate secondo rigorosi criteri scientifici predefiniti dagli organizzatori. Tra le diverse prove si sono cimentati nel riconoscimento con discriminazione delle malerbe rispetto alle colture in atto, nella capacità di muoversi autonomamente in campo e nell’effettuazione del vero e proprio diserbo. La sfida – vinta – era anche non danneggiare le colture.
Perché i robot possono fare la differenza?
I robot hanno alcune caratteristiche che li rendono unici e competitivi: sono instancabili, autonomi, intelligenti e spesso autoapprendenti. Inoltre, sono in grado di produrre una marea di informazioni utili, perché sono capaci di raccogliere dati mediante i sensori che montano.
Con l'intelligenza artificiale, poi, si è compiuto un ulteriore passo. I robot hanno infatti oggi l’abilità di operare con capacità umane – ragionamento, apprendimento, pianificazione e, anche, creatività – e dunque sono in grado di risolvere problemi.
Il limite, per ora, è l'industrializzazione: molti dei robot agricoli sono ancora prototipi.
Un paio di esempi
E' il caso dello spagnolo VineScout, il quale raccoglie informazioni sull’evapotraspirazione delle piante, allo scopo di individuare in maniera precoce e precisa l’insorgenza di stress idrici. Inoltre realizza anche mappe di vigoria, finalizzate a una successiva gestione del vigneto a rateo variabile.
Tra i robot che sono già realtà c'è Bakus, prodotto dalla francese Vitibot. Si tratta di un trattore elettrico scavallante a guida autonoma la cui propulsione è assicurata da un motore brushless alimentato da un pacco batterie da 80 kWh, che permette a Bakus di avanzare fino a sei chilometri orari. La guida automatica si avvale di un Gps Rtk, coadiuvato da otto telecamere 3d. L'autonomia è compresa tra dieci e 12 ore, in funzione delle lavorazioni svolte.
Appuntamento a Milano
Per la prossima edizione di Acre, prevista per maggio 2023 all’azienda Cascina Baciocca di Cornaredo, gli organizzatori intendono allargare la platea e pertanto, oltre al mondo della ricerca, parteciperanno anche le industrie che già operano nel settore della robotica agricola.
Obiettivo dell’edizione italiana sarà infatti il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca al mondo dell’industria.