Il Crea dedicata l'ultimo numero del suo magazine alle new breeding techniques. Le quali, come ha riportato myfruit.it, hanno avuto il via libera dal decreto siccità.
Gli approfondimenti
L'ultimo numero di Creafuturo è dedicato alle Tea (Tecniche di evoluzione assistita) o new breeding techniques, le nuove conoscenze messe a punto dalla ricerca, in grado di far dialogare natura e scienza, di migliorare il patrimonio genetico senza utilizzare specie estranee e di farlo in tempi sorprendentemente rapidi e non paragonabili a quelli necessari per gli incroci tradizionali.
Da queste sono derivate e stanno derivando piante più resilienti al cambiamento climatico, capaci di sopravvivere con poca acqua, in climi estremi e terreni degradati e poco fertili, resistenti alle malattie e ai parassiti e con più elevate qualità nutrizionali ed organolettiche.
In questo numero, capiremo lo stato dell’arte (con un occhio particolare, naturalmente, al Crea) di queste tecniche innovative – in Italia e nel mondo – e le loro prospettive, a partire dal consueto editoriale del presidente Crea Carlo Gaudio, che, come sempre, ci restituisce il quadro d’insieme, tra avanzamento delle conoscenze e impegno delle Istituzioni. E, a questo proposito, ospitiamo il contributo del presidente del cluster Clan (associazione di stakeholder dell’agroalimentare), che ha recentemente pubblicato un position paper per ribadire l’importanza delle Tea per la nostra agricoltura.
Con l’aiuto dei nostri ricercatori, invece, facciamo il punto scientifico, prima vedendo da vicino come funzionano, poi dedicando due focus ad applicazioni specifiche come quelle finalizzate alla difesa delle piante da malattie e patogeni e alla frutticoltura. Abbiamo anche provato ad immaginare l’impatto delle Tea su risorse come acqua e suolo, sull’ambiente e sulle pratiche agronomiche.
Nella sezione @Crea & Tea scopriamo, prodotto per prodotto, a cosa stanno lavorando i nostri Centri. La lista è davvero lunga, dalle colture base della nostra alimentazione – frumento, riso, vite, olivo – ai vegetali simbolo della dieta mediterranea – pomodoro, basilico, melanzana – fino alla frutta – drupacee (cioè pesche, albicocche e ciliegie), fragole, agrumi (sia sotto il profilo della qualità, sia sotto quello della difesa dalle malattie), kiwi. Ma l’elenco si allunga anche per la parte non food, perchè si studiano le Tea anche per piante come il pioppo e la canapa. Un ragionamento a parte merita l’editing genomico applicato agli animali d’allevamento: qui la strada da fare è ancora lunga.
Le rubriche
CreaIncontra ha chiesto a Raffaele Nevi, segretario Commissione Agricoltura della camera dei deputati, da sempre in prima linea per far diventare le Tea una reale possibilità per l’agricoltura italiana, perché sono importanti, qual è il contributo della ricerca (e del Crea) e, infine, qual è l'impegno delle Istituzioni in questa direzione.
Il podcast Storie di ricerca ripercorre l’evoluzione scientifica del miglioramento genetico in agricoltura, una storia emozionante, con tante pagine ancora tutte da scrivere.
In Uno sguardo al Futuro, vedremo come la ricerca, in realtà, abbia ben chiara la portata dirompente di queste nuove tecniche. Serve, però, un adeguamento legislativo che permetta la sperimentazione in campo, passaggio obbligato per portare i prodotti migliorati sul mercato.
Chiedilo al Crea risponde alla lettrice che vorrebbe sapere se i prodotti ottenuti con Tea sono uguali a quelli convenzionali.
Crea per la scuola ci racconta del Corso Cerletti-Crea di Tecnico specializzato in pratiche innovative ed ecosostenibili per la gestione dell’agroecosistema vigneto, un percorso di alta formazione della Regione Veneto per preparare giovani tecnici della viticoltura e accompagnarli all’assunzione a tempo indeterminato. Obiettivo: una nuova generazione formata per utilizzare tutte le più avanzate conoscenze per una viticoltura sempre più sostenibile e d’eccellenza.
Per Presi nella rete, il consueto appuntamento con la rete rurale, abbiamo approfondito le Tea dal punto di vista “pratico” delle aziende, con gli strumenti dell’innovazione multiattoriale previsti dalla Pac .
Dal Crea con sentiment(o), invece, ha interrogato, come di consueto, i social sul tema. Pur risultando al centro del dibattito scientifico e politico e toccando vari ambiti dell’agroalimentare e dell’agricoltura, resta ancora un argomento per addetti ai lavori, guardato con prudenza, se non con perplessità, da tutti gli altri, anche a causa di una strisciante e crescente disinformazione.
Infine, i video di CreaBreak: per farvi scoprire con i nostri ricercatori, tante altre storie di innovazione direttamente da Biotech, il più importante progetto di ricerca pubblica finora mai realizzato sulle biotecnologie in agricoltura. Dai trucchi salva acqua delle piante alle meraviglie genetiche dell’orzo, highlander per definizione, dal genome editing mostrato ed eseguito come una ricetta all’intervista doppia per far capire somiglianze e differenze tra miglioramento genetico classico e biotech.
Fonte: Crea