12 gennaio 2021

“Cultura green e arachidi in Campania tra i nostri obiettivi del 2021”

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Arrivano buone notizie dalla Vincenzo Caputo srl, azienda di Somma Vesuviana (Napoli) specializzata nella lavorazione e commercializzazione di frutta secca, in Italia e all’estero. Myfruit ne ha parlato direttamente con Annapaola Celentano (nella foto), responsabile marketing ed estero dell’azienda.

Innanzitutto, come si è chiuso il 2020?

Nonostante il periodo di grande difficoltà, che ci ha visto costretti a rivedere molti processi consolidati anche dal punto di vista lavorativo (pure nella nostra azienda la produzione ha dovuto cambiare l’organizzazione dei turni e negli uffici è stato fatto anche lo smart working) abbiamo chiuso l’anno in crescita, con un fatturato aumentato di circa il 7% rispetto al 2019. Se infatti, da una parte, sono venuti a mancare importanti ricavi dal canale Horeca, data la chiusura del comparto, dall’altra parte abbiamo sempre mantenuto aperto il canale con la gdo italiana ed estera, incrementando anche alcuni progetti a marchio. Alla fine, quindi, siamo riusciti a portare a casa un buon risultato.

Durante il 2020 avete introdotto alcune novità?

Proprio lo scorso anno, a Marca, presentammo un progetto legato ai nostri barattoli in carta 100% riciclabili. Questa linea di packaging, che abbiamo adottato per lo sgusciato (con cinque referenze: noci sgusciate, nocciole, mandorle e mix salutistici) e gli snack salati, ha dato buoni risultati e proseguiremo quindi anche quest’anno con la nostra filosofia improntata alla sostenibilità. Per la verità la linea degli snack salati, con la situazione che si è venuta a creare, è stata meno performante, ma lo sgusciato nei formati retailer e maxi formato ha mostrato una vera e propria crescita. Del resto, la ricerca di proposte “healthy” non è mai venuta meno da parte dei consumatori.

Obiettivi per il 2021?

Continueremo innanzitutto a sviluppare alcuni progetti di filiera che abbiamo avviato, come quello sulla noce Chandler in Campania. La Vincenzo Caputo, infatti, negli ultimi anni ha stretto rapporti importanti con diversi produttori di Chandler sul nostro territorio, per cui proseguiremo su questo percorso. Inoltre, siamo coinvolti nei progetti di valorizzazione e promozione di altre eccellenze come la nocciola di Giffoni Igp, per la quale siamo tra i fondatori dell’omonimo consorzio. E non è tutto.

Cosa bolle ancora in pentola?

A breve arriveremo con le prime produzioni del progetto “Arcamp”, che prevede di fatto il ritorno della produzione di arachidi in Campania, dopo quasi 60 anni. E’ un progetto molto importante che ci vede protagonisti come confezionatori e che coinvolge allo stesso tempo anche Coldiretti e la facoltà di Agraria della Federico II di Napoli. Anche per l’arachide abbiamo peraltro intenzione di perseguire la linea della sostenibilità (oltre che dell’italianità), tanto che pensiamo di proporla, sia in guscio sia sgusciata, nelle nostre confezioni in carta 100% riciclabile.

Lavorate soltanto frutta italiana?

Naturalmente non è possibile, per sostenere in primo luogo tutte le richieste che ci provengono dai nostri clienti. Siamo però molto orientati a sviluppare le produzioni nazionali e abbiamo notato che questa politica paga, perché sui progetti di filiera in cui siamo protagonisti c’è un forte interesse della grande distribuzione e anche dello stesso consumatore finale, interessato sempre più ad acquistare prodotti di qualità e made in Italy.

Siete fiduciosi per il 2021?

Senz’altro. Ci auguriamo peraltro di riprendere presto anche le fiere, che riteniamo fondamentali. In questi giorni, tra l’altro, avremmo proprio dovuto essere a Marca. Comunque ci interessano in linea generale tutti gli appuntamenti legati al private label, dal momento che questa produzione rappresenta circa il 70% della produzione rispetto a quella a nostro marchio.

Un’ultima anticipazione?

Stiamo continuando a lavorare sul tema packaging/sostenibilità e, oltre che sulla carta, ci stiamo muovendo pure sulla plastica. So che può apparire un controsenso, ma non è così: pensiamo infatti di utilizzare plastica riciclata, in particolare r-Pet, per realizzare vaschette trasparenti con la nostra frutta secca sgusciata. Un’alternativa, insomma, alle confezioni in carta.

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