E’ possibile, in Italia, dare un prezzo soddisfacente alle proprie mandorle ed esaurire tutti gli anni le scorte prima della nuova campagna? Per Antonio Vinci, mandorlicoltore 46enne nel territorio della Marmilla, tra le province di Cagliari e Oristano, sicuramente sì.
L’imprenditore sardo, che oggi gestisce 13 ettari di mandorleto intensivo con prospettive di arrivare presto a 20, ha infatti messo in atto un piano di sviluppo molto chiaro, che è decollato anche con un investimento sui social. Investimento che gli permette di continuare a sviluppare la propria azienda e di confermare l’acquisto di una selezionatrice ottica.
“Quest’anno – racconta a myfruit.it – registriamo una campagna positiva, migliore del 2022. Abbiamo infatti raccolto 130 quintali in asciutto (l’azienda non ha la possibilità di irrigare, ndr), rispetto ai circa 110 dello scorso anno”.
Passando al lato commerciale, Vinci aggiunge: “A luglio avevo già esaurito tutte le scorte dello scorso anno”. E specificando il suo modus operandi, continua: “Innanzitutto, sono certificato biologico e ho creato un marchio, Mandorle di Sardegna. Poi, per dare valore alla mia produzione, ho deciso di trasformarla in proprio. Numeri alla mano, infatti, è impensabile di competere sul prezzo con la produzione californiana o spagnola. Non sto facendo trasformazioni particolari: al momento, mi limito solo alla sgusciatura e al confezionamento in diversi formati, senza neanche la pelatura. Per realizzare prodotti come le creme spalmabili o il latte di mandorla, si potrebbe dare ancora più valore alla propria produzione, ma occorrerebbero investimenti ancora più importanti in attrezzature. E, a tal proposito, proprio oggi ho confermato l’ordine per una selezionatrice ottica di fabbricazione italiana, che mi permetterà di controllare ancor meglio la qualità delle mie mandorle”.
Parlando poi del passaggio ulteriore sempre in termini commerciali, Vinci precisa: “I social mi hanno aiutato tantissimo, tanto che oggi vendiamo alla piccola distribuzione (negozi specializzati) in Sardegna e soprattutto all’estero. Ho clienti negli Emirati Arabi, in Belgio, Danimarca e Germania. Una volta gestivo in proprio i miei social, poi mi sono affidato a un professionista esterno per fare social media marketing, soprattutto attraverso storie e reel. I risultati sono arrivati subito e, soprattutto, posso vendere le mie mandorle al prezzo che propongo”.
E, ancora, Vinci resta aperto all’idea di un possibile consorzio per il brand Mandorle di Sardegna. Ovviamente, chi entra dovrebbe essere disposto a riconoscere il grande lavoro già fatto in meno di nove anni, dal momento che tutto è iniziato nel 2014.
Intanto, però, Antonio Vinci ha in programma di sviluppare ancora la propria impresa, portando il suo mandorleto da 13 a 20 ettari. Per una migliore gestione del lavoro, lo stesso applica anche una suddivisione tra le varietà, che sono complessivamente quattro: Genco, Tuono, Supernova e Ferragnes, con la parte preponderante che spetta a Genco (circa il 50%), ma con le Tuono che cresceranno presto in numero di impianti e volumi.