Se il primo lockdown, nel corso del 2020, ha registrato una minore frequenza d’acquisto di ortofrutta con volumi maggiori, con il convenience in difficoltà e la corsa all’accaparramento, i fenomeni che hanno contraddistinto la seconda zona rossa (terminata qualche giorno fa) sono stati diversi, con protagonista un consumatore più consapevole e organizzato, sicuro di potere trovare sempre supermercati aperti e ben riforniti. “Anche il carrello della spesa ha vissuto una profonda mutazione – dice Gianmarco Guernelli, responsabile acquisti ortofrutta di Conad – Nel 2021 Conad ha venduto meno arance, patate e prodotti stoccabili, a favore di prodotti IV gamma, piatti pronti, prodotti a libero servizio, fragole e meloni. Con la recente riapertura del canale Horeca si attendono nuovi cambiamenti nei consumi, con ripercussioni nella Gdo. E la speranza che ci si avvicini progressivamente a una nuova normalità”.
Premium, salutismo, territorio e ampiezza dell'offerta fattori di successo
Una cosa è certa: il fresco e il freschissimo continuano a rappresentare driver fondamentali per lo sviluppo e la crescita delle insegne della grande distribuzione, anche nel periodo della pandemia.
“In questo segmento – continua il manager – qualità, freschezza, salubrità e sostenibilità sono elementi strategici fondamentali, su cui lavorare ogni giorno per garantire ai clienti un’offerta di acquisto in linea con le aspettative. In particolare, sui freschi lo sviluppo di prodotti premium, il potenziamento delle referenze salutari, la valorizzazione del territorio e l’ampiezza dell’offerta hanno rappresentato elementi premianti e di successo per le insegne Conad. I clienti, sempre più consapevoli in fase di acquisto, dimostrano di apprezzare queste caratteristiche distintive, premiando i punti vendita con un assortimento ampio e profondo che assicura salubrità e freschezza dei prodotti. Oltre a questo, Conad sta lavorando anche per soddisfare la platea di clienti che durante il lockdown ha manifestato nuovi bisogni (es. specialità, esotico, prodotti etnici, ecc.)”.
Lato produzione, per Guernelli la frammentazione e la disorganizzazione della filiera italiana sono drammaticamente involute: “Non esiste programmazione, si produce più per input ricevuti da vivaisti e case sementiere che per soddisfare i clienti, causando inefficienze che non si riescono a superare. Inoltre, la mancanza di aggregazione a monte causa una scarsa ottimizzazione delle risorse a disposizione con la mancanza di un catasto produttivo. Questa eccessiva frammentazione, poi, porta a una guerra al ribasso, alla quale tutti si adeguano. Noi di Conad ogni giorno operiamo per rispettare il lavoro e il valore delle persone. Per questo, scegliamo fornitori che si impegnino come noi nel rifiutare determinate pratiche di sfruttamento, facciamo sottoscrivere capitolati molto stringenti ed effettuiamo controlli a campione. Siamo consapevoli che dietro a un prodotto che costa meno c’è un prezzo che nessuno deve pagare. Il problema di questo sistema è che chi rispetta le regole non viene tutelato”.
Innovazione e sostenibilità
L’innovazione nel reparto ortofrutta di Conad è fondamentale e si concentra sullo sviluppo di prodotti di qualità, con caratteristiche organolettiche di eccellenza. “Continuiamo a credere e a investire nella ricerca, con l’obiettivo di sviluppare prodotti non solo belli da vedere, ma anche buoni da mangiare, come dimostrano le referenze della nuova linea premium Sapori & Idee Conad – afferma Guernelli – Sul fronte sostenibilità, il tema è prioritario a 360 gradi e lo sarà sempre di più. I prodotti sono la rappresentazione concreta dell’impegno di Conad in termini di sostenibilità, espressione di scelte e azioni sempre più orientate al rispetto dell’ambiente, dal campo fino allo scaffale. Vale a dire, dai sistemi produttivi utilizzati nel campo fino ai materiali utilizzati per il packaging. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, Conad sta implementando varie soluzioni, tra cui l’utilizzo dei contenitori in Rpet e l’adozione di altre soluzioni che siano facilmente riciclabili e a basso impatto ambientale”.
Ipermercati, una crisi lunga 10 anni
“Le grandi superfici soffrono da anni – prosegue Guernelli – e proprio per questo necessitano di un piano di innovazione e rilancio, devono diventare vera attrazione. Non solo per la vendita di prodotti alimentari, ma anche per la somministrazione, i servizi e tutte le altre attività che orbitano all’interno della struttura. E per fare questo, per essere un punto di riferimento all’interno delle comunità in cui operano, necessitano di modalità differenti rispetto al passato, che non siano esclusivamente finalizzate alla convenienza. Da queste premesse, è nato Spazio Conad, il format innovativo dell’ipermercato, che fa della flessibilità e dei servizi aggiuntivi il suo punto di forza”.
Un’ultima battuta sull’e-commerce. “Conad sta sviluppando un progetto di e-commerce anche per il settore dell’ortofrutta: l’home delivery è cresciuto tantissimo a causa della pandemia e per alcune merceologie non tornerà più indietro. Attraverso un approccio di omnicanalità, sta lavorando per offrire ai propri clienti un’esperienza di acquisto integrata tra punto di vendita fisico e punti di contatto digitali, in cui mettere a disposizione prodotti con gli stessi tratti distintivi del punto di vendita. Nel caso specifico dell’ortofrutta – conclude Gianmarco Guernelli – i punti di forza anche nel mondo online saranno qualità e freschezza”.