Un botta e risposta virtuale che non chiude del tutto i rumors. Questa mattina Il Sole 24 Ore ha pubblicato la notizia secondo la quale Francesco Pugliese – alla guida di Conad da quasi 20 anni e in scadenza di mandato – dopo avere portato il gruppo a più che raddoppiare i ricavi, sarebbe in uscita con la prossima assemblea di maggio.
Da parte sua, il Consorzio nazionale dettaglianti ha subito fatto sapere che “la scadenza del mandato e il rinnovo delle cariche avverranno nel corso della prossima Assemblea per l’Approvazione del Bilancio della cooperativa, così come stabilito dallo Statuto. Pertanto, ogni informazione o notizia sui vertici di Conad Consorzio Nazionale è ora da considerarsi priva di qualsiasi fondamento“.
20 anni di Conad alla Pugliese
Francesco Pugliese ha assunto la guida di Conad nel 2004. In questi 19 anni ha portato il Gruppo a raddoppiare e oltre il proprio giro d’affari (da 8 a 18,5 miliardi) e alla leadership per quota di mercato delle insegne della grande distribuzione in Italia. Senza dimenticare il grande processo di integrazione delle cooperative che compongono Conad (passate da 8 a 4 con un ruolo chiave assegnato al Consorzio), lo sviluppo della Mdd (giunta a una quota di mercato del 30%, ndr) e la recente incorporazione di Auchan che ha decretato un ulteriore step di crescita dimensionale e di giro d’affari.
Per Mark Up l'uscita con i suoi tempi
Intanto, qualche ora dopo dalle pagine di Mark Up Cristina Lazzati ha parlato dell'uscita “con i suoi tempi” di Francesco Pugliese, che lascerebbe molte questioni aperte.
In questi 20 anni Pugliese è riuscito a creare un gruppo con una forte identità e replicare questo modello è una sfida importante, che non lascia spazio a personalismi. Il Conad di Francesco Pugliese, poi, si è fatto portavoce di istanze che riguardavano il mondo della gdo, che hanno finalmente saputo esprimere una voce del retail in un contesto nazionale dove è sempre stato dato poco spazio al settore.
Quindi cosa succederà? Per Lazzati due sono le strade percorribili dalle cooperative: o suddividere l’operatività tra qualcuno interno (Francesco Avanzini ad esempio) e un interlocutore politico per le questioni più alte, oppure cercare (e trovare!) un manager altrettanto rappresentativo di Pugliese, che possa portare esperienza e innovazione e che sia aperto alle richieste di un mercato che si fa sempre più hi-tech.