22 dicembre 2022

“Vi spiego perché credo nella Dop della Nocciola Romana”

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A Carbognano, in provincia di Viterbo, c’è chi coltiva nocciole da ben sei generazioni. E’ il caso di Riccardo Baldinelli Ferri, titolare dell’azienda Il Casale dell’Arcipretura, che oggi si distingue rispetto a tanti altri suoi colleghi perché non crede soltanto nel prodotto nocciola, ma anche nel valore aggiunto del marchio Dop, che esiste da anni ma che conta ancora pochissime adesioni.

Spiega Baldinelli Ferri: “Da un paio d’anni sono fortemente impegnato nella rivalutazione della Dop per la Nocciola Romana, perché ritengo possa valorizzare non solo la mia azienda, ma tutto il territorio. Abbiamo diverse peculiarità da sfruttare, come il fatto che ora produciamo, trasformiamo e confezioniamo le nostre nocciole all’interno dell’azienda. E’ sempre più difficile difendersi in un contesto globale, perché adesso le nocciole le stanno piantando un po’ dappertutto. Del resto, è una pianta molto rustica, che normalmente si adatta bene a diversi terreni. Tutto ciò, di conseguenza, ci rende scacco della Turchia, il maggiore produttore di nocciole al mondo che detta sempre il prezzo. La Dop, può essere un modo anche per uscire da questo sistema. Il problema, oggi, è che questa opportunità è ancora poco conosciuta, tanto che – altra anomalia – non esiste nemmeno un consorzio di tutela. Vero è, dall’altra parte, che finora nella nostra zona si è lavorato per grandi commercianti e grandi aziende. Gli investimenti in campagna, sono sempre stati fatti per aumentare i quantitativi. Tuttavia, ora la terra è praticamente finita ed è venuto secondo me il momento di pensare a un modo alternativo per valorizzare il nostro prodotto”.

Commentando poi la campagna 2022, Baldinelli Ferri aggiunge: “Se ci confrontiamo con il 2021, siamo andati benissimo. In realtà, i problemi anche quest’anno sono stati diversi. A parte il fatto che stiamo ancora aspettando il risarcimento danni per la gelata dello scorso anno, nell’ultima campagna abbiamo comunque perso un 50% di prodotto a causa di una forte grandinata. Poi, giugno, luglio e agosto sono stati caratterizzati da un’assoluta siccità, mentre a inizio settembre è piovuto per tre giorni consecutivi. La tempesta perfetta, dunque, per guastare i frutti anche durante il periodo della raccolta. Non da ultimo – prosegue Baldinelli Ferri – ci siamo trovati con listini che sarebbero accettabili solo in un’annata normale, che non è certo questa. Un 6,05-6,10 euro punto resa, infatti, sono quotazioni che non tengono assolutamente conto dei rincari che noi produttori abbiamo dovuto subire, dai concimi, al gasolio, all’energia elettrica, solo per fare alcuni esempi. E per fortuna che, come azienda, stiamo cercando di difenderci investendo nei pannelli fotovoltaici”.

Parte della produzione de Il Casale dell’Arcipretura, da un paio d’anni, viene appunto trasformata, soprattutto a beneficio dei clienti professionali, come gelaterie e pasticcerie. Tra le principali proposte figurano infatti nocciole sgusciate e tostate, granella, farina, olio di nocciola e creme spalmabili. “L’obiettivo – spiega Baldinelli Ferri – è quello di percorrere sempre più questa strada e di non trovarci nella condizione di dovere svendere il nostro prodotto per fare cassa, ma di dargli il valore che ha. Del resto, posso dire di conoscere le mie nocciole una per una, come se avessero un nome e un cognome”.

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