Magazzini vuoti di noci, quindi speranze di buone vendite e prezzi remunerativi per i produttori italiani. Lo scenario internazionale con le ricadute nazionali è illustrato a myfruit.it da Daniele Valier, dell'azienda agricola Valier di Borsea, frazione del comune di Rovigo.
L'imprenditore lavora su 45 ettari dedicati alle noci e descrive le attuali dinamiche del mercato mondiale dove inizia a materializzarsi la presenza cinese. Nella sua azienda sono continui gli investimenti tecnologici per migliorare la lavorazione del prodotto.
In campo, invece, ha fatto un passo indietro ma che leggiamo come innovazione: dalla potatura meccanica a quale manuale. Più lunga e faticosa, ma regala risultati di maggiore qualità.
Le dinamiche di mercato
Valier descrive le attuali dinamiche di mercato: "L'anno scorso la produzione non è stata abbondante, ma il mercato ha dovuto fare i conti con grandi giacenze di Stati Uniti e Francia. Oggi i magazzini francesi sono vuoti, mentre gli Stati Uniti mantengono le loro giacenze a livelli fisiologici ovvero sono fortemente calate ma hanno una produzione così grande che non si esauriscono mai completamente".
Il prodotto italiano? "Abitualmente non ha problemi di giacenza, termina già in primavera. Ricordo che la Francia ha una produzione tripla rispetto a noi e ha trovato spazio nel nostro mercato. Oggi i magazzini sono vuoti e questo porta a stimare benefici per noi produttori italiani".
Un contesto teoricamente favorevole grazie a queste dinamiche di giacenze esaurite o minime.
La produzione in Cile vede una riduzione del 30%
Passiamo all'emisfero sud. "La produzione 2024 registra un calo del 30% in Cile e una produzione ridotta in Australia, anche se rappresenta un decimo di quella cilena. Nonostante questi cali il prezzo mondiale delle noci non è aumentato significativamente, anche se è più alto rispetto all'anno scorso. La varietà Chandler, per esempio, ha visto un aumento di prezzo da 3,40 a 3,80 euro il kg, nonostante la produzione sia diminuita del 30%". Visto il calo ci si poteva aspettare una quotazione maggiore.
In campo si stimano quantità maggiori
Dalle tendenze internazionali alle stime della prossima campagna italiana. "Quest'anno si prevede una produzione maggiore, abbiamo registrato una legagione più frequente. Sono state positive le piogge primaverili. La qualità delle noci, invece, è difficile da stimare in anticipo, le patologie possono manifestarsi più avanti nella stagione. Il clima incide fino a un certo punto, non ho visto finora situazioni critiche".
Attenzione alle noci cinesi
I prezzi delle noci italiane in media "sono più alti di 1,80-2 euro rispetto al prodotto estero. Ma, attenzione, è vero che i magazzini sono vuoti, ma la Cina, il più grande produttore mondiale, che quasi doppia gli Stati Uniti, inizia a essere presente anche nei nostri mercati".
Il mercato dell'azienda Valier? "Noi puntiamo sul mercato online e la modalità diretta, così copriamo il 70% delle vendite con i privati, poi tra il 5 e il 10% attraverso i mercati ortofrutticoli, in particolare quelli di Milano, Padova e Ferrara. Infine, i negozi".
Investimenti in tecnologica
L'azienda Valier ha investito nell'ampliamento degli impianti di essiccazione e selezione ottica per quanto riguarda la produzione, mentre in campo "si è passati dalla potatura meccanica a quella manuale, ottenendo risultati più precisi e soddisfacenti nonostante tempi più lunghi". Più sacrificio, ma ripagato.
Diversificazione delle coltivazioni con albicocche, ciliegie e piccoli frutti
Oltre alle noci, l'azienda Valier produce albicocche, lamponi, mirtilli e ciliegie destinando una gran parte di questa produzione ai succhi e alla frutta candita.
La canditura, compresa quella delle noci, è destinata all'autoconsumo per la sezione trasformati dell'azienda e alla produzione di gelatine di frutta ricoperte di cioccolato. Si tratta di una significativa diversificazione, ma il core business restano le noci.