11 luglio 2022

A Donnalucata bene le vendite, manca la forza lavoro

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Si fa il pieno di ordini, ma si fa fatica ad evadere le richieste. La cooperativa Donnalucata è riuscita a superare l’inverno ricco di rincari e dei problemi alla produzione grazie alle buone quotazioni degli ortaggi siciliani nei mercati. Bene. I problemi però non sono finiti: l’azienda di Scicli, in provincia di Ragusa, deve fare i conti con la mancanza di manodopera che rende complicata produzione e distribuzione del prodotto e frena gli investimenti. Myfruit.it ne parla con Paolo Ficili, presidente della cooperativa.

Un inverno a caro prezzo

Nei mesi invernali i produttori hanno dovuto scavare diverse trincee per resistere su molteplici fronti. A iniziare, prima ancora della guerra in Ucraina, dall’aumento dei fattori di produzione che hanno fatto schizzare in alto i prezzi. Dinamica inflattiva che, soprattutto in Sicilia, ha portato ad altri problemi come lo sciopero degli autotrasportatori che a prescindere dalle ragioni ha creato fermi, ritardi ed ulteriori rincari che non hanno fatto bene ai bilanci aziendali.

“Questa stagione si sono dovuti affrontare anche questi problemi sociali oltre che quelli legati alla produzione per la lotta a patologie di non facile soluzione. Sommiamo pure i problemi dei trasporti in Spagna e Marocco. Una situazione che ha fatto alzare i prezzi della merce e questo ha salvato i conti aziendali con il recupero dei costi maggiorati”. Le buone quotazioni hanno permesso di mitigare l’aumento delle materie prime.

Ora arrivano i problemi

Passato l’inverno e attraversata la primavera cresce il timore per quello che succederà nei prossimi mesi: “Se i prezzi saranno bassi e alla luce dei rincari sicuri su piantine, vaschette, energia e personale sarà difficile recuperare i costi più alti”. L’orizzonte può diventare preoccupante.

Manca la manodopera

In attesa degli ulteriori rincari già oggi si soffre, spiega il presidente Ficili: “Il problema attuale è il personale, registriamo criticità nelle centrali di distribuzione delle catene che serviamo. Anche le grosse catene di distribuzione soffrono nello smistare il prodotto nei punti vendita, manca personale nelle cooperative addette a questa funzione e non mancano gli scioperi”.

Quale competenze mancano? “Soprattutto gli operativi nella selezione, nel confezionamento. Alcuni terreni resteranno incolti perché si ha paura di non trovare personale per la raccolta. Con l’inflazione i lavoratori con 1.200/1.300 euro hanno meno potere d'acquisto. Preoccupa sapere come si riuscirà a fare i trapianti delle piantine”. E oggi? “Forniamo senza sosta le piattaforme con volumi grossissimi ma è complicato. Questa situazioni frena investimenti e programmazioni”.

Il lavoro non manca e in questi giorni si rifornisce l’Italia di mini peperoni, zucchine e pomodori delle varietà ciliegino, Piccadilly e datterino. I numeri di Donnalucata:  600mila metri quadriat di produzione in serra e 7 milioni di kg di ortaggi (anche 5 ettari dedicati all’uva che stanno vendendo in questo periodo). La cooperativa serve le maggiori insegne della Gdo, anche in Germania, Svizzera e Inghilterra.

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