Secondo Trasportounito “quanto accaduto a La Spezia è gravissimo: si tratta infatti della prova provata dell’impossibilità delle Autorità di sistema portuale di governare le scelte se la capacità di coesione di pochi player economici mondiali, a capo di associazioni e lobby si traduce in una prova di forza e nell’affermazione di interessi particolari”.
“Nella totale disattenzione e nel silenzio assordante del ministero competente – afferma Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito – viene sconfessata la governance dell’Autorità di sistema portuale perpetrando una situazione di degrado in cui migliaia di ore di attesa continuano a tradursi in una penalizzazione delle sole imprese di autotrasporto. Un’altra piccola ma significativa sconfitta dello Stato che deve fare retromarcia rispetto a un’azione organica di regolazione dei cicli operativi dei camion nei porti; regolazione che non può prescindere dalla definizione di standard minimi di servizio delle operatività portuali, in primis terminalistici e quindi dalla responsabilizzazione di tutti gli operatori che intervengono nella programmazione e nell’affidamento dei servizi di trasporto” (il modello esiste ed è quello del porto di Barcellona).
“Di fronte a cambiamenti epocali nel trasporto marittimo e nella logistica dei terminal, travolti da fenomeni quali blank sailing, rotazioni navi, aree operative congestionate negli scali, just in time esasperato, infrastrutture inadeguate, le AdSP – conclude Tagnochetti – stanno provando a organizzare una risposta basata sul necessario tracciamento dell’operatività dei camion, con l’automazione di varchi portuali e la digitalizzazione documentale. Ma il caso La Spezia fa scattare più di un allarme: le AdSP hanno il potere di governare?”.
Fonte: Trasportounito