La frutta e verdura invenduta si regala, non si butta. Questa la filosofia di Franca Formola, fruttivendola solidale e anti spreco di Sassari. La città sarda dove dal 2004 gestisce la rivendita di frutta e verdura l'Orto in città. Nel capoluogo del nord Sardegna la ragazza è conosciuta perché quest'estate davanti al negozio ha messo a disposizione fichi, pesche, uva e altre delizie. Solo un cartello: “Gratis per chi ha bisogno“. L'iniziativa è andata letteralmente a ruba. Oltre il lato etico Franca è una commerciante molto attenta alla valorizzazione dei suoi prodotti, soprattutto quelli della sua terra.
Fuori dal negozio la frutta e il cartello: “Gratis per chi ha bisogno”
Nel periodo estivo in via Amendola – dove si affaccia L'orto in città – è stato un punto di riferimento per i più bisognosi. “Sono figlia di agricoltori, ho molto rispetto per il cibo e con le alte temperature molto prodotto rischiava di rovinarsi e quindi di andare buttato via. Ho preso questa iniziativa durante una stagione torrida e ha funzionato”. E dopo l'estate? “Visto il successo mi hanno contattato delle associazioni di volontariato e due famiglie che hanno necessità. Quest'ultime d'estate spesso non riuscivano a prendere niente perché passavano altri”. L'impegno solidale ed ecologico continua.
Una famiglia di contadini
Franca è molto attiva sui social, nei post per la pagina Facebook del negozio carica spesso decine di foto con le bontà in vendita. Uno spettacolo per chi ama il genere. Tanto colore, merce ben disposta e un giacimento di prodotti locali. Passione evidente. “Sono figlia di un agricoltore che oggi ha 86 anni e che fin da ragazzino (ha iniziato a 15 anni, ndr) ha fatto questo mestiere. Stessa storia per i miei nonni materni. Sono nata in mezzo a queste cose, ho sempre visto raccogliere le verdure, i genitori ci portavano ad aiutarli. Un divertimento, si imparava un lavoro e si trasmetteva una passione”. E soprattutto: “Ci hanno sempre insegnato a non buttare via niente”.
Anti spreco anche via App, con Too Good To Go
Un tot di prodotto va alle associazioni e alle famiglie, per le persone parsimoniose c'è la vendita calmierata con la App dedicata al fresco: Too Good To Go. “Si vende circa a un terzo. Preparo un pacco con un valore di 9 euro che costa ali cliente 2.99. Lo compongo a mia scelta, l'utente ordina e paga via App e poi passa in negozio a ritirare. Molto comodo e l'applicazione è facile da usare”.
Ambasciatrice dei prodotti locali
Franca vende e il fratello coltiva. Nel mese di dicembre ha postato una bella foto con i campi dedicati ai carciofi di famiglia. “Mio fratello ha preso in mano l'azienda di famiglia e mi rifornisce soprattutto di ortaggi: finocchi, cavolfiore, verza e altri prodotti di stagione”. Senza dubbio un chilometro zero. E' cambiato dal 2004 il mondo della vendita al dettaglio? “In particolare le modalità di vendita quando hanno iniziato con le aperture domenicali dei centri commerciali”. Sul fronte dei prodotti? “Ora c'è una buona richiesta di mango, avocado ma anche zenzero che sono entrati nella dieta quotidiana”.
I prodotti locali? “Io li promuovo tantissimo, preferisco far crescere l'economia della mia terra. Al mercato ortofrutticolo di Sassari arrivano le arance di Muravera, gli agrumi del sud Sardegna. Poi tanti ortaggi da Alghero dove producono anche il datterino rosso e giallo, il pomodoro Crispino, poi i carciofi da Ittiri. In questo periodo di locale c'è anche il cavolo rapa e i funghi Cardoncello di un produttore di Sassari, ma li produciamo anche noi”.
I ceci freschi e la consegna a domicilio
Le specialità regionali, ma anche quelle cittadine. A iniziare dai ceci: “Li vendiamo freschi a mazzi. Vanno molto e si mangiano come noccioline. Sono una tradizione sassarese”. Sul lato innovazione oltre a regalare le shopper brandizzate a inizio anno, “per evitare di sprecare plastica”, c'è la consegna a domicilio: “Iniziata durante la pandemia. Un servizio che ci ha permesso di ampliare la clientela al di fuori dalla nostra zona. Clienti che abbiamo acquisito perché hanno scoperto la diversità di un prodotto appena colto o comunque locale”. Ricco il menù di Franca: prodotto, servizio, sostenibilità, solidarietà quindi reputazione e un pizzico di marketing che non guasta mai. Anzi aiuta la resilienza e resistenza delle piccole botteghe sul territorio.