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18 giugno 2024

A Torino i grossisti: “Se non si cambia orario si chiude

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Basta lavorare di notte, cambiamo e andiamo avanti con l’orario diurno perché si rischia di chiudere. Nessun giovane sano di mente, come dargli torto, può accettare una vita ai limiti della socialità. I grossisti di Torino, insieme alle aziende agricole del territorio, senza se e senza ma chiedono e pretendono dall’amministrazione comunale di avviare la sperimentazione diurna entro il 2024.  Un progetto simile è stato fatto naufragare per mancanza di coraggio politico a Firenze dove i grossisti avevano già annunciato la data di cambio turno. Per di più il sito toscano è stato tra i pochi a mancare l’appuntamento con i fondi del Pnrr.

I grossisti: “Vogliamo lavorare di giorno per non far perdere competitività al Caat”

Nel periodico del consiglio comunale di Torino è stato pubblicato il resoconto dell’incontro in Comune tra imprenditori e amministratori. Chiara la posizione dei grossisti: “Vogliamo lavorare di giorno, basta con l’orario notturno”. Senza se e senza ma.


Questa la rivendicazione. “Va riprogrammato l’orario di apertura del Centro agroalimentare di Torino sperimentando un’apertura diurna prima di un peggioramento irreversibile della situazione e della perdita ulteriore di competitività del Caat. A Palazzo civico in commissione lavoro Stefano Cavaglià – presidente dell’associazione piemontese dei grossisti ortofrutticoli, categoria che movimenta larga parte del fatturato del centro – è stato perentorio nel chiedere l’avvio di una sperimentazione oraria entro la fine del 2024 – si legge nella nota comunale –  Come sottolineato dai soggetti nelle precedenti audizioni della Commissione coordinata da Pierino Crema (Pd)”.

A favore anche le aziende agricole

Cavaglià ha ricordato “le difficoltà di reperimento di personale degli operatori del centro causata dall’orario notturno e ribadito che il ricambio generazionale senza cambiamento dei turni lavorativi sarà complesso”. Nel periodico si legge: “Nelle ultime settimane da più parti sono state evidenziate le difficoltà delle aziende agricole che hanno criticato l’orario attuale del Caat per i problemi che comporta negli approvvigionamenti“.

Nei prossimi mesi la commissione esaminerà lo stato dell’arte dell’ipotesi di sperimentazione oraria. L’assessore comunale al commercio, Paolo Chiavarino, ha auspicato l’avvio imminente di un tavolo di concertazione in grado di approfondire un tema molto delicato che influenzerà il lavoro e l’andamento dei mercati torinesi; auspicio confermato dai vertici del Caat presenti ai lavori della Commissione.

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