Il kiwi a polpa gialla Jintao, coltivato secondo i dettami dell'agricoltura biologica, troverà dimora anche in Argentina. È questo il risultato dell'accordo tra il Consorzio Italiano KiwiGold – nato nel 2001 nel 2012 ha dato vita alla nascita della business unit Jingold – e Patagonian Fruits, realtà argentina leader nell'esportazione di frutta (mele, pere, kiwi e uva), specializzata sia nella coltivazione convenzionale che biologica.
La partnership tra le due realtà consentirà quindi la produzione di kiwi giallo bio, ormai conosciuto e molto richiesto dal mercato, in contro stagione nell’Emisfero Sud: nella fase iniziale è previsto l'impianto di 40 ettari, 15 dei quali giù messi a dimora, che dovrebbero fornire le prime produzioni ad aprile 2018: l'obiettivo finale è quello di arrivare ad una superficie complessiva finale di 100 ettari. La commercializzazione sarà poi gestita esclusivamente da Jingold™.
“Con questa intesa – afferma in una il presidente Hugo Osvaldo Sanchez – Patagonian Fruits si propone di continuare ad investire nel settore del kiwi, in particolare in zone nelle quali i frutti hanno caratteristiche di eccellenza”. L'azienda, già specializzata nelle produzioni biologiche, ha individuato nella provincia di Buenos Aires (Balcarce e Sierra de los Padres) le condizioni ottimali per la coltivazione del kiwi, sia a polpa verde (varietà Hayward), che gialla (Jintao). Ma la speranza, conclude Sanchez, è di “aggiungere presto alla nostra produzione anche il Kiwi Rosso Jingold”.
Ottimismo anche nelle dichiarazioni di Alessandro Fornari, direttore di Jingold: “La produzione di kiwi biologico è limitata, specialmente nell’Emisfero Sud. Con l'accordo di collaborazione raggiunto per la produzione di kiwi Jingold Biologico in Argentina saremo in grado di offrire ai mercati un nuovo prodotto che ha generato grandi aspettative nei clienti, specialmente quelli statunitensi”.
La zona, secondo Cristina Fabbroni, responsabile tecnico di Consorzio Kiwigold, ha grandi potenzialità, essendo “caratterizzata dalla presenza di ottimi terreni destinati fino ad oggi all’allevamento, e pertanto molto ricchi, e dalla disponibilità di bacini naturali per l’irrigazione, fondamentali per ottenere frutti di elevata qualità”.