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25 marzo 2025

Agricoltura E', oggi a Roma è arrivato Hansen

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Oggi, durante Agricoltura È (Roma, 24-26 marzo), è stato il giorno dell'incontro al ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, tra Francesco Lollobrigida e il commissario all'Agricoltura Ue, Cristophe Hansen. 

Nella giornata di ieri 35mila visitatori, oltre 3.000 studenti delle scuole e degli istituti alberghieri e agrari hanno animato il villaggio Agricoltura È, oltre che numerose personalità politiche. Nella giornata di oggi il commissario Hansen ha incontrato gli operatori economici del sistema agricoltura all'Hotel St. Regis, durante un convegno dove si è fatto il punto sulle prospettive e sulle esigenze degli operatori del settore.

Agea al tavolo con Hansen e Lollobrigida

Il direttore di Agea, Fabio Vitale, ha partecipato questa mattina alla tavola rotonda organizzata dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste in occasione dell’evento Agricoltura È. Alla presenza del commissario europeo all’Agricoltura e all’alimentazione Christophe Hansen, del ministro Francesco Lollobrigida e delle collegate Ismea e Crea, la tavola rotonda ha visto un intervento particolarmente caratterizzante un nuovo ruolo dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. 

“Rispondere alla domanda “Agricoltura è” mi porta a parlare di agricoltura come la capacità d’investire e fare leva sul potere trasformativo che l’innovazione offre. Una innovazione che Agea sta interpretando attraverso una serie di attività: abbiamo messo a terra la Carta Nazionale dei suoli, abbiamo impostato la Domanda Unificata e stiamo procedendo alla semplificazione delle pratiche amministrative per velocizzare i pagamenti", ha esordito Fabio Vitale.

"L’agricoltura è un settore anelastico, cioè, deve produrre continuamente a costi decrescenti e per questo ha bisogno di disporre di liquidità in tempi rapidi. E se pensiamo che in Italia vengono erogati, ogni anno, sette miliardi di fondi pubblici europei e Agea ne gestisce 4,5 miliardi tra I pilastro (aiuti diretti) e II pilastro (Sviluppo rurale), gestione del rischio e fondo nazionale indigenti, coinvolgendo oltre 600mila aziende agricole, l’impatto della nostra missione è chiaro”.

Ma Vitale non ha focalizzato l’attenzione solo sull’aspetto delle erogazioni: “Agea porta il proprio contributo, di concerto con il Ministero e le Regioni, quale leva economica strategica. Il modo in cui i fondi vengono gestiti impatta sulla programmazione aziendale, sulla capacità d’investimento, sulla fiducia del sistema pubblico e sulla competitività complessiva del comparto. Siamo la struttura che sovrintende alla sostenibilità finanziaria dell’intera agricoltura italiana per l’attuazione efficace delle politiche europee del territorio attraverso un piano nazionale dei pagamenti agricoli sempre più coeso, interoperabile e votato alla performance". 

"Un sistema integrato, solido e trasparente, è garanzia di efficienza, uniformità, riduzione degli errori dei ritardi e legittimazione del Sistema Paese. Lavoriamo attraverso oltre 200 terabyte di dati – aziende, colture, superfici agricole, investimenti, titoli, pratiche ambientali – che, se condivisi in modo lungimirante, possono diventare uno strumento fondamentale per le policy nazionali e unionali. I finanziamenti della PAC sono una leva economica ad altissimo impatto sistemico: ogni euro correttamente e tempestivamente erogato genera un effetto moltiplicatore che si estende ben oltre il singolo beneficiario”.

Un’Agenzia, dunque, pronta a indirizzare, monitorare, e valorizzare le risorse pubbliche; una garanzia per gli agricoltori, un riferimento anche a livello europeo. È in questo senso che, in chiusura, Vitale ha ribadito che Agea non è un soggetto amministrativo neutro ma un attore economico strategico, un moltiplicatore per il valore dell’agricoltura italiana.

Confcooperative: "Dazi? La risposta è aggregarsi"

Dazi? La risposta è aggregarsi, come fa la cooperazione da anni. Solo così si possono affrontare le insidie provenienti dai dazi annunciati dal presidente degli Usa. 

Parola di Raffaele Drei, presidente Fedagripesca Confcooperative che a margine dell'incontro promosso oggi dal ministero dell’Agricoltura con il commissario europeo all’Agricoltura Hansen ha affermato: “I nuovi scenari internazionali ci impongono di innalzare il livello di aggregazione delle imprese agricole. Di fronte alla minaccia dei dazi la capacità di aggregarsi in filiera e di condividere strategie comuni fra imprese rappresenta una strada obbligata. È necessario pertanto proseguire con percorsi virtuosi di aggregazione, come quelli che la cooperazione ha saputo guidare negli ultimi anni, per riuscire ad affrontare le sfide di incertezza globale che si stanno prefigurando”.

“L’aggregazione è un modello di coesione e collaborazione – ha proseguito Drei – in linea con i valori riconosciuti dal presidente della Repubblica Mattarella nei suoi richiami all’economia come strumento di crescita dell’uomo e della pace globale. È un modello di cui il mondo agricolo ha estremamente necessità, sia per affrontare nuovi mercati in paesi culturalmente e geograficamente lontani da noi, sia per gestire le problematiche connesse alla temuta introduzione di dazi”.

“Per questo abbiamo chiesto oggi al commissario Hansen un impegno concreto da parte della Commissione a inserire nella futura Pac normative e risorse più incisive in favore dell’aggregazione. La cooperazione, attraverso l’aggregazione dell’offerta, consente di superare la frammentazione aziendale e di costruire un sistema più equilibrato, mettendo a sistema progetti di investimento, di ricerca ed introducendo nuove tecnologie e servizi innovativi.

In conclusione il presidente di Fedagripesca Confcooperative ha chiesto alla politica europea e nazionale di “assumere un ruolo forte e coraggioso nell’applicazione degli orientamenti emersi dalla nuova visione dell’agricoltura presentata dalla Commissione, in particolare in relazione alle problematiche ambientali, anticipando di fatto la naturale scadenza della programmazione Pac, che è stata fortemente connotata dalla visione Timmermans”.

Melinda portavoce dei temi clou all'incontro con Hansen

La crisi climatica, la crescente diffusione delle fitopatie e un quadro internazionale sempre più incerto mettono a rischio le produzioni agricole europee. Per garantire un futuro sostenibile al settore è fondamentale affrontare la sfida del ricambio generazionale, incentivare i processi di aggregazione, promuovere le esperienze di cooperazione e adottare un uso consapevole delle risorse naturali, a partire dall’acqua. 

È altresì essenziale sviluppare strategie valide di difesa attiva e passiva contro gli eventi meteorologici estremi e assicurare l'accesso agli strumenti più efficaci per contrastare gli agenti patogeni, intervenendo tempestivamente e insieme per proteggere la produzione.

Tutti temi cruciali dei quali il Consorzio Melinda, che rappresenta 4mila famiglie di agricoltori, si è fatto portavoce all'interno del Villaggio Agricoltura È. Durante l'evento, nel quale viene ospitato il Melinda Theatre, subito preso d'assalto da visitatori e gruppi di studenti, il presidente del Consorzio, Ernesto Seppi, ha illustrato le principali problematiche che l'ortofrutta italiana deve affrontare con urgenza, avanzando proposte concrete all'Europa, in occasione della visita del commissario europeo per l'Agricoltura, Christophe Hansen.



“Tutti gli agricoltori, ma in particolar modo chi opera in territori complessi come quelli montani, devono affrontare gelate tardive sempre più frequenti anche in primavera, siccità alternate a bombe d'acqua e alluvioni, una crescente diffusione delle fitopatie - ha ricordato Ernesto Seppi in occasione del tavolo di lavoro tra addetti ai lavori e rappresentanti istituzionali realizzato in collaborazione con Confcooperative - A queste sfide si deve far fronte con strategie comuni e stimolando l'aggregazione di qualità, che da un lato, costituisce un autentico valore aggiunto e, dall'altro, permette di diffondere efficacemente azioni di contrasto e adattamento anche tra i piccoli agricoltori". 

"L'esperienza delle cooperative di melicoltori della Val di Non è sicuramente un modello al quale guardare con attenzione. Serve al tempo stesso che le istituzioni di ogni livello siano al loro fianco, a partire dalla tutela dell'accesso alle risorse idriche, che costituisce, oltre a una cruciale questione agricola, anche un delicato tema sociale”.

In tal senso, molta speranza sta suscitando il documento Vision for Agriculture and Food presentato dalla Commissione Ue, che rappresenta un cambio di strategia rispetto all'impostazione della precedente legislatura europea. 

“La novità è senza dubbio interessante ma aspettiamo i fatti. Finora, alle aperture fatte sono seguite misure del tutto insufficienti e molte delle nostre richieste non hanno ricevuto risposte efficaci - ha commentato Davide Vernocchi, presidente del Consorzio cooperativo emiliano-romagnolo Apoconerpo - Per garantire il futuro delle produzioni agricole sarà essenziale mettere in piedi un sistema di difesa attiva e un gioco di squadra tra regioni, istituzioni nazionali e comunitarie. Il mondo ortofrutticolo da solo non può riuscire ad affrontare il problema”.

“Le aspettative di una revisione della regolamentazione Ue sono enormi - ha confermato Giuseppe Blasi, capo Dipartimento della politica agricola comune e dello sviluppo rurale del ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Sul tema della valorizzazione delle risorse idriche, ad esempio, abbiamo molto apprezzato la posizione espressa dal vicepresidente della Commissione, Raffaele Fitto, che pone l'acqua tra le priorità strategiche delle future politiche europee. Ora sarà necessario mettersi al lavoro per sostenere la proposta di finanziamenti dedicati alle infrastrutture per l’irrigazione, in modo che se ne possa tener conto nel futuro bilancio comune". 

"Nel frattempo, tra fondi comunitari, nazionali, della coesione e del PNRR, il Masaf sta investendo oltre 2,2 miliardi per l’ammodernamento e l’efficientamento delle strutture esistenti e l’introduzione di innovazioni nelle tecniche di irrigazione”.

La siccità è d'altro canto un problema non solo agricolo ma più in generale economico e dai gravi risvolti sociali, da gestire in modo lungimirante. Sia attraverso infrastrutture adeguate sia valorizzando il lavoro garantito dagli agricoltori. 

“Bisogna in primo luogo sfatare il falso mito secondo cui l'agricoltura spreca acqua - ammonisce Francesco Vincenzi, presidente Anbi - In realtà, essendo un costoso fattore produttivo, per gli agricoltori è controproducente consumarla più del necessario. Inoltre dobbiamo sempre ricordare che proprio l'irrigazione per l'agricoltura, attraverso oltre 220mila chilometri di canali, irrora il territorio e lo tutela dall'aridificazione. Senza questo importante intervento. i costi per i cittadini sarebbero molto maggiori. È quindi fondamentale riconoscere il contributo dell'agricoltura nel garantire questo fondamentale servizio ecosistemico”.


Fonte: Masaf - Agea - Confcooperative - Melinda 

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