“Oggi, quando andate a fare la spesa da Bio c ‘Bon o Naturalia, un cestino di fragole da 250 grammi lo pagate più di 6 euro. È un simbolo sociale piuttosto rivoltante perché significa che mangiare senza pesticidi è accessibile solo ai ricchi! Noi vogliamo renderlo accessibile al maggior numero di persone possibile”.
Ambizioso lo è certamente Guillaume Fourdinier, e con lui l'amico Gonzague Gru, co-fondatori della società Agricool. E d'altronde se l'idea è quella di coltivare fragole bio, e in futuro anche altre tipologie di frutta e verdura, all'interno di container posizionati in grandi città bisogna per forza di cose avere un approccio quanto meno visionario, altrimenti è difficile pensare di riuscire a spiccare il volo. E i due giovani amici, invece, sembra proprio che ce l'abbiano fatta, quanto meno a pensare in grande, grazie agli 8 milioni di euro arrivati in questi giorni.
Come funziona
Il container ideato dai due amici – figli di agricoltori e spinti dall'iniziale desiderio di poter mangiare anche in città frutta e verdura buona come quella che producono i loro genitori – è grande 32 metri quadrati e contiene all’interno 3.600 piante di fragole installate verticalmente. I frutti crescono grazie lampade Led, innaffiatori interni e calabroni che garantiscono l'impollinazione dei fiori. Agricool sostiene di riuscire ad ottenere una resa 120 volte superiore a quella di un normale terreno convenzionale, senza l’utilizzo di pesticidi.
Il successo mediatico e gli investimenti
Dopo diversi mesi di test, il primo “Cooltainer” è stato installato nel parco di Bercy, a Parigi. L'operazione è stata subito un successo mediatico. Siamo nel 2015 e dopo poco attirano subito l’attenzione dei primi investitori che scommettono nel progetto 500 mila euro. A novembre dello stesso anno un fondo di investimento, Daphni, finanzia la start-up con altri 4 milioni di euro. Ora, proprio in questi giorni, la notizia dell'ultimo sostanzioso finanziamento.
Un modello esportabile nelle grandi città
“Abbiamo abbandonato il lato “simpatico” e “idealista ” per dimostrare che il nostro modello agricolo urbano è possibile” sostiene Fourdinier. Un cestino di fragole da 250 grammi biologiche coltivate all’interno dei contenitori Agricool costa al consumatore finale 4 euro. Sempre secondo il co-fondatore di Agricool, in Francia in media una confezione con lo stesso prodotto costa circa 6,70 euro.
Non resta, ora, che pensare in grande. Appena fuori da Parigi all’interno di un magazzino il team – oggi lavorano in Agricool 31 persone, compresi i fondatori – che si occupa di ricerca e sviluppo sta studiando nuovi prototipi. A breve verranno installati altri 5 container sempre a Parigi e l’obiettivo è quello di esportare il tutto nelle grandi città dove questo modello di coltivazione e vendita diretta sembra poter funzionare.
“La nostra sfida è quella di trovare un modello industriale che ci permetta di crescere rapidamente da 1 a 1.000 contenitori” continua Fourdinier. Tra le possibilità che i fondatori stanno prendendo in considerazione anche il franchising che consentirebbe ai due di concentrarsi sullo sviluppo tecnico e del brand, mentre i franchisee gestirebbero i container e venderebbero la frutta e verdura prodotta all'interno.
Per ora fragole, ma in futuro i due dicono sia possibile tranquillamente coltivare anche tante altri tipologie di ortaggi e frutti. “Vogliamo costruire il più grande marchio di frutta e verdura, senza pesticidi, con un sacco di sapore, no OGM, raccolta e venduta lo stesso giorno”.
Credit news: www.lesechos.fr | https://techcrunch.com. Credit foto: Agricool