Ottime previsioni per la campagna vendite 2018 dei produttori di patata associati ad Agripat (nuova denominazione di Assopa), l'organizzazione che riunisce poco più di mille agricoltori in Emilia-Romagna ed è presente nei consorzi Patata di Bologna Dop e Consorzio Patata Italiana di Qualità.
“A gennaio eravamo a oltre 60mila quintali venduti contro i 41mila a gennaio 2017 – spiega il direttore di Agripat Andrea Galli – per adesso i trend di vendita sono molto alti, ma sono dati parziali. Vedremo se questo risultato verrà mantenuto fino alla fine della campagna vendite a maggio ma credo si confermerà un aumento di almeno il 15% rispetto allo scorso anno”.
L'organizzazione si è specializzata nella patata Dop e nelle vendite sul mercato italiano dove però si affacciano anche agguerriti concorrenti esteri. “Ci fa concorrenza tutto il prodotto a basso prezzo che si trova in giro nei mercati – dice Galli – la differenziazione che abbiamo voluto creare fin da subito con la patata Dop è proprio per ovviare alla concorrenza di un prodotto indistinto e a basso prezzo. In questo momento il concorrente che ci dà più fastidio è la Francia perché fa volumi molto alti con prezzi quest'anno incredibilmente bassi: qualitativamente la nostra patata non ha nulla da temere da nessuno, nell'aspetto estetico purtroppo a volte gli altri sono più performanti”.
La patata Dop di Bologna, in particolare la varietà Primura, è sempre stata ad un livello superiore nel panorama sia nazionale che estero, riconosciuta dal mercato e dal consumatore. Per quanto riguarda il mercato nazionale, il riferimento dei produttori Agripat, “dopo gli ultimi due anni di calo le previsioni ci dicono che le vendite complessive sono stabili”.
Considerando tutti i soci Agripat, in Emilia Romagna gli ettari nel 2017 sono stati 2.555, di cui 1.718 in provincia di Bologna. La restante parte si trova per lo più nelle province di Ferrara e Ravenna. Rispetto al 2012, le superfici regionali sono passate da 3.263 ettari a 2.555, però le quantità prodotte sono rimaste costanti o sono aumentate, perché il calo degli ettari è coinciso con la perdita di agricoltori non specializzati e con piccole superfici.
All'altro capo dello Stivale la cooperativa pugliese Acli Racale sta iniziando la commercializzazione della patata novella di Galatina – da pochi anni riconosciuta come DOP e coltivata in una ventina di comuni nella provincia di Lecce – e della tipica patata del Salento. “Puntiamo sulla qualità e il 90% della nostra produzione è destinato all'estero, in particolare in Germania – spiega Federico Manni che per la cooperativa si occupa principalmente di esportazione e marketing – anche il mercato italiano negli ultimi anni sta iniziando ad apprezzare la patata di alta qualità”. Per la campagna 2018 la cooperativa, una realtà attiva da 55 anni e che oggi riunisce diverse centinaia di produttori, prevede un leggero calo dei volumi. “Sarà un calo contenuto e siamo comunque molto fiduciosi della campagna vendite”.