10 novembre 2020

Agrumi: il punto dell’interprofessione

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Vigile e costante attenzione agli effetti dell'emergenza coronavirus sulla campagna agrumaria 2020/21 e raccolta delle confortanti indicazioni (sia in termini di qualità, sia di volumi) che vengono dai differenti territori. In più, la pressante richiesta di un nuovo e più proficuo rapporto tra mondo della produzione e sistema pubblico di controllo fitosanitario: una sinergia capace di ottimizzare gli sforzi, così da rendere il settore sempre più competitivo anche su scala internazionale.

Sono stati questi i dati salienti emersi dal Tavolo interprofessionale Ortofrutta Italia svoltosi in modalità telematica (in ossequio alle disposizioni vigenti in materia di prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid 19) in occasione della manifestazione inaugurale della stagione agrumicola di Italia Terra di Agrumi presso lo storico mercato rionale di Testaccio. L'iniziativa ha avuto il patrocinio di Roma Capitale – con un videomessaggio inviato dalla sindaca Virginia Raggi – della Comunità ebraica di Roma e del Centro Agroalimentare di Roma. Una giornata non soltanto di studio, confronto, analisi e riflessione ma anche di concreta solidarietà con la donazione di clementine alle Acli di Roma.

A coordinare i lavori è stata Elena Eloisa Albertini, coordinatrice del Comitato arance del Tavolo interprofessionale Ortofrutta Italia del Mipaaf, assieme a Giuseppe Campisi e Pierluigi Taccone. Presente il presidente di Ortofrutta Italia Nazario Battelli.

Per quel che riguarda le arance, malgrado il preoccupante permanere in questa nuova campagna di un periodo di prolungata siccità, è emerso che il prodotto si presenta bene, di buona qualità e di buona pezzatura. In alcune zone la stagione è anche in leggero anticipo. Dall'andamento stagionale si nota anche che, rispetto alla scorsa stagione, si avrà un leggero aumento generale dei volumi dovuto soprattutto all'entrata in produzione dei nuovi impianti anche se, in questi ultimi, le pezzature non saranno ancora ottimali.
Sul fronte dei limoni si registra, invece, un piccolo rallentamento – ad inizio campagna – dovuto proprio al prolungarsi delle alte temperature autunnali e alla scarsità di piogge. Si riscontra comunque un prodotto di ottima qualità ed esteticamente molto bello.

Definito poi ottimo l'andamento della campagna delle clementine con una buona pezzatura e con un buon grado zuccherino dovuto ad un andamento stagionale positivo. C'è tuttavia ancora molto da fare sul fronte del perdurante mancato adeguato riconoscimento economico del valore di un prodotto di grande pregio e alta qualità.
In questo scenario le incognite di maggiore portata sono rappresentate dalle ricadute dell'emergenza coronavirus: è forte, in particolare, la preoccupazione degli operatori sulle conseguenze dovute alle restrizioni richieste dalle norme anticovid, soprattutto per gli aumenti dei costi che andranno ad incidere sulla raccolta. Allo stesso modo si temono ripercussioni negative anche per via delle, pur necessarie, misure restrittive messe in campo per contrastare la pandemia (sia per quel che riguarda gli spostamenti dei raccoglitori in alcune aree del territorio nazionale, sia per quel che riguarda le limitazioni di capienza sui mezzi destinati al trasporto dei lavoratori). E, certo non da ultimo, ulteriori pesanti ripercussioni si accuseranno anche nei centri di confezionamento dove si prevedono costi maggiori dovuti alle interruzioni del lavoro per la sanificazione dei locali durante i cambi dei turni oltre a rallentamenti nei programmi delle operazioni di confezionamento.

Particolarmente apprezzato il Focus sul tema fitosanitario degli agrumi e relativo impatto sul mercato interno e sull'export a cura di Bruno Caio Faraglia, responsabile del Servizio fitosanitario centrale presso il Mipaaf, che ha illustrato, in generale, il nuovo quadro normativo di riferimento europeo e i conseguenti adeguamenti della normativa nazionale sui controlli. La riorganizzazione varata ha ridefinito le competenze e gli strumenti con l'obiettivo di rendere ancora più efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema. Il nuovo assetto normativo, nell'introdurre nuovi obblighi, ha modificato sostanzialmente l'organizzazione dei Servizi fitosanitari e le procedure di sorveglianza nei vari Paesi. Nello specifico la normativa europea sul “blocco alle importazioni” dovute alla presenza di organismi nocivi ha cancellato l'automatismo precedente che si attivava dopo 5 intercettazioni. In sostanza, la facoltà da parte di un Paese terzo dell'autoblocco mette al riparo da restrizioni e non fa scattare il blocco. Sulla specifica vicenda è stato anche raccolto l'input di dare vita a focus specifici in maniera tale consentire una condivisione essenziale di informazioni sul campo del settore produttivo con il Servizio fitosanitario nazionale per rendere efficace il sistema nazionale di protezione delle piante. Dallo stesso Faraglia la piena disponibilità a ulteriori momenti di verifica con il mondo della produzione nell'ottica di mettere in campo nuove sinergie operative.

Soddisfatta per lo sviluppo della riunione si è detta Elena Eloisa Albertini. “Abbiamo affrontato temi molto importanti, specialmente in un periodo storico complicato nel quale i rischi sono alla porta. Abbiamo il compito di prepararci per tempo per affrontare i pericoli – ha concluso la coordinatrice del Comitato arance del Tavolo interprofessionale Ortofrutta Italia del Mipaaf – ma, soprattutto, dobbiamo essere pronti a reagire mettendo in campo soluzioni concrete!”.

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