Olanda e Germania avrebbero proposto il divieto dell'utilizzo del degreening (trattamento deverdizzante) da parte dei produttori di agrumi dell'Unione europea. “E' scontro tra Stati membri e Paesi extra-Ue sull'utilizzo di etilene o degreening sugli agrumi in post-raccolta, e in particolare sulle arance”, dice a myfruit.it Elena Eloisa Albertini, coordinatrice del Comitato Arance dell'Organismo interprofessionale Ortofrutta Italia.
Nello specifico, la presidente del Comitato spagnolo per la gestione degli agrumi, Inmaculada Sanfeliu, avrebbe accusato i Paesi extra-Ue (e forse anche quei paesi europei forti importartori) di importanti interessi e alleanze commerciali nell'import in Ue. “Non solo – spiega Albertini – non potere effettuare i trattamenti ci farebbe perdere il vantaggio sulla commercializzazione delle nostre primizie a inizio stagione. A ottobre il prodotto extra-Ue sta finendo ed è bello colorato (in più fino a novembre è anche senza dazi, ndr). Se ci tolgono anche la possibilità di deverdizzare penalizzano fortemente il nostro mercato più interessante, con l'andamento stagionale più remunerativo“.
“Inoltre, la Sanfeliu avverte della generale disinformazione sulla tecnica del degreening e sugli impieghi di etilene in altre filiere ortofrutticole, quali kiwi, mele, banane. Qual è il vantaggio commerciale di impedire questo trattamento, che comunque è facoltativo? Tra l'altro – conclude Elena Eloisa Albertini – stiamo ancora combattendo per il Cold treatment (il trattamento a freddo obbligatorio per i Paesi Ue che esportano ma che non è richiesto ai Paesi che importano in Europa, ndr). Come Gruppo di contatto Arance siamo abbastanza compatti, anche per cercare di combattere questa mancanza di reciprocità”. Tutti argomenti che saranno discussi alla prossima riunione del Gruppo di contatto.