(ANSA) – Comincia a vedere la luce in fondo al tunnel Ahold, il colosso olandese dei supermercati finito sull' orlo della bancarotta dopo la bufera delle irregolarità contabili relative ai bilanci di tre anni, emerse lo scorso febbraio.
Il bilancio 2002 si è infatti chiuso con un rosso da 1,2 miliardi di euro, su cui hanno pesato le maxi svalutazioni per un controvalore di 3,2 miliardi operate sugli asset americani, argentini e spagnoli. Ma altre voci del bilancio – pubblicato ieri a poche ore dal termine fissato dalle banche per procedere ad un rifinanziamento – confortano sulle speranze di ripresa del gruppo, al cui capezzale è stato chiamato l' ex manager di Ikea, Anders Moberg che ha promesso appunto di rimetterlo in sesto. Le vendite sono per esempio salite l' anno scorso del 16% e il profitto operativo è cresciuto del 4%. Il bilancio 2002 è stato valutato positivamente dagli investitori che oggi hanno premiato il titolo in Borsa, attestatosi in chiusura ad Amsterdam a 8,81 euro (+7.05%).
Sotto la guida di Moberg, il gruppo si è impegnato in primis a ritrovare la fiducia degli investitori, rivedendo le irregolarità sui bilanci e stringendo le maglie dei controlli. “E ora – ha detto Moberg – siamo pronti a rifocalizzarci sul nostro business”.
Ahold ha anche sottolineato che il rosso 2002 “risulterà significativamente più alto” secondo il bilancio stilato in base alle regole contabili statunitense. Con la pubblicazione dei dati 2002, certificati da revisori esteri, Ahold ha ottenuto il via libera all' accesso ad un finanziamento per 2,65 miliardi di euro garantito da un pool di banche. I creditori avevano bloccato l' erogazione finché non fossero stati chiari i danni subiti in conseguenza delle irregolarità contabili che erano state riscontrate soprattutto nelle operazioni della unità americana Foodservice e che, allo scoppio della vicenda, avevano portato ad un tonfo del titolo in Borsa del 63% .
Oggi fonti di stampa olandese hanno reso noto che a sette manager di punta di Ahold, tra cui l' allora amministratore delegato Cees Van der Hoeven, era stata corrisposta la bella somma di 9,4 milioni di euro come bonus complessivi. Van der Hoeven era stato poi messo fuori delle porta all' indomani dello scandalo contabile.
(ANSA).