Comunicare. È questa oramai la parola d’ordine anche per l’uva da tavola. Pugliese in particolare: insieme alla Sicilia è la zona di produzione più importante dal punto di vista quantitativo e qualitativo, con le sue tante varietà, con semi o senza. Due distretti in particolare: quello tarantino, con paesi come Castellaneta e Ginosa e poi quello barese, con due capitali come Rutigliano e Noicàttaro.
E proprio a Noicàttaro, paese posto a sud est di Bari a due passi dalla costa adriatica, anche l’uva da tavola è stata protagonista di un evento che ha attirato più di 1500 persone provenienti da tutta la regione, ma non solo. Per il quarto anno consecutivo è andata in scena “Lirica a Noicattaro” che in due serate, il 15 e 17 luglio, ha portato all’aperto la grande lirica. Dopo la “Tosca”, “La traviata” e “La bohème” degli anni scorsi, quest’anno è stata la volta de l’«Aida” di Giuseppe Verdi. Più di sei mesi di lavoro per allestire la maestosa scenografia, grazie al lavoro di moltissimi volontari locali, coordinati, tra gli altri, da Giovanni Pagliarulo, presidente dell’associazione “Noicattaro Nerazzurra”, organizzatrice dell’evento.
Fondamentale il sostegno da parte dei produttori di uva da tavola locale e di Bayer CropScience, società del Gruppo Bayer. A tutti gli spettatori è stato regalato un cestello di uva da tavola locale. Una confezione speciale, con un adesivo ben in evidenza che attraverso l’oramai noto Qr Code consente di accedere a moltissime informazioni su questa importante coltura e al video, disponibile su youtube (clicca qui) realizzato proprio da Bayer all’interno del progetto “Coltura e Cultura”.